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Una vita in musica: chi è Gregorio Bertolino, il nuovo direttore del Conservatorio

Pianista e docente, ha studiato musica in quelle stesse stanze: Bertolino intende seguire la linea di Ficola, dando spazio ai nuovi linguaggi e alle sinergie con l'esterno

  • 25 maggio 2017

Gregorio Bertolino

Sarà Gregorio Bertolino a succedere a Daniele Ficola nella direzione del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo. L'istituzione culturale della città, che quest'anno festeggia il Quattrocentesimo anniversario, lo vedrà in carica dal primo novembre prossimo fino al 31 ottobre 2020.

Proprio dai festeggiamenti partirà la nuova direzione: «Gran parte degli eventi sono stati organizzati e io stesso ho partecipato all'ideazione del progetto in qualità di vice direttore. - sottolinea Bertolino - Il Conservatorio collaborerà con il Comune con un programma di attività e concerti, anche per il 2018, anno in cui Palermo sarà Capitale della Cultura».

Un progetto che possa coniugare le diverse sfumature dell';istituzione sarà la chiave di volta di una gestione che, pur mantenendo l'imprinting di Daniele Ficola, vuole incrementare lo scambio e il dialogo culturale con Palermo.

«Il Conservatorio deve sempre più inserirsi nelle attività culturali cittadine - continua - collaborando con enti di produzione: fondamentale perché noi siamo un istituto di formazione che fa anche attività artistica mirata soprattutto alla preparazione degli studenti».
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Le etichette discografiche, le case di produzione indipendenti, la scena musicale cittadina più underground sono degli spunti da tenere d’occhio secondo il futuro direttore. «Il Conservatorio - afferma – è sempre attento al dialogo con tutte le realtà culturali, avendo come punto di riferimento la formazione tradizionale aperta anche ai nuovi linguaggi e alla musica contemporanea».

Nuovi linguaggi a cui tra le sale e i corridoi della storica sede di via Squarcialupo è già dato ampio spazio: quest'anno è anche stato aggiunto il Sassofono Jazz dopo la musica elettronica «Che ha un corso di eccellenze ed è straricco di allievi».

Lo stesso Gregorio Bertolino studiava in queste stesse stanze. «Allora pensavo solo a studiare - ricorda – non avrei mai pensato di diventare il direttore del Conservatorio che mi ha formato. L’emozione di fare l’esame di ammissione è immensa. Poi scopri che devi studiare tanto e che c’è anche fatica mescolata al divertimento».

Un cambiamento particolare, tra gli altri, sarà sicuramente messo in atto. Bertolino, pianista e insegnante di lettura e pratica pianistica, ha intenzione di portare nella stanza del direttore un pianoforte. «Uno dei pochi cambiamenti che ci saranno è questo - commenta - nei momenti di pausa suono già ma vorrei un pianoforte a coda. Come molti direttori di Conservatorio lascerò l’insegnamento, perché gli studenti hanno bisogno di un docente che si dedichi loro a tempo pieno».

«La linea esterna attivata, sia artistica che culturale, è stata un importante passo: abbiamo ripreso i contatti con tutti gli enti e le fondazioni musicali che operano nel territorio. Grande attenzione sarà rivolta all’organizzazione didattica, perché è dove si lavora in armonia che si lavora bene». Conclude.
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