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Volpi, piante rare, aquile reali e vicoli storici: Isnello, non solo astronomia

in collaborazione con il Parco delle Madonie, il Comune di Isnello ha realizzato il Sentiero Geologico Urbano: l'itinerario si muove tra monumenti, botanica e fauna

  • 21 giugno 2017

Immerso in uno straordinario paesaggio minerale, dove balze e forre disegnano monumentali cattedrali calcaree, Isnello guarda al futuro puntando sul proprio patrimonio naturale e culturale.

Punta di diamante di questo fermento è sicuramente il Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche Gal-Hassin: un parco astronomico che a circa nove mesi dall’apertura ha già totalizzato oltre quindicimila presenze.

Il Centro possiede un planetario e numerose strutture per la divulgazione scientifica, organizzando eventi, corsi e dibattiti. Degno di nota è il programma di iniziative estive “Gal Hassin: Un’Estate… spaziale!”, durante il quale è previsto anche un interessante corso di astronomia tenuto da tecnologi e astronomi anche di fama internazionale (dal 31 luglio al 4 agosto).

Un legame forte quello tra uomo e natura, diventato ad Isnello una valida opportunità di promozione e valorizzazione del territorio. A riprova di ciò, in collaborazione con l’Ente Parco delle Madonie, il Comune ha realizzato un affascinante Sentiero Geologico Urbano. Il percorso fa parte di un piano sentieristico che ha coinvolto anche altri paesi del Parco e che mira a valorizzare i ‘Geositi’, luoghi peculiari dal punto di vista geologico e disseminati nel territorio del Madonie Geopark (oggi nella rete dell’UNESCO).
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L’itinerario tocca alcuni dei più importanti monumenti del paese e conduce al Geosito della ‘Gola di Isnello’, una stretta forra lunga diverse centinaia di metri, frutto dell’erosione fluvio-carsica di rocce calcaree che hanno circa 200 milioni di anni.

E le sorprese non finiscono qui: sulla sinistra idrografica del Torrente Isnello, lungo le pendici del Monte Grotta Grande, tra guglie e strapiombi, un sentiero conduce all’unico sito al mondo dove vegeta la cosiddetta Ginestra di De Marco (Genista demarcoi).

Endemismo puntiforme, questa Ginestra si distingue dalla più comune Ginestra Tirrenica (Genista tyrrhena) tramite la morfologia dei suoi fiori e il suo aspetto più cespuglioso. Una pianta che rappresenta una vera attrazione per chi si interessa di botanica, ma che andrebbe maggiormente tutelata, visto l’incombente pericolo di incendi in questa zona.

E per gli appassionati del regno animale? Isnello accontenta anche loro. Seguendo una carrozzabile che conduce verso le strapiombanti pareti di calcare del Carbonara, si raggiunge la Terra dei Poveri. Qui l’Ente Parco ha realizzato il secondo punto di alimentazione per uccelli necrofagi dopo quello di Piano Farina, vicino Piano Battaglia.

Il carnaio servirà a richiamare sulle Madonie i Grifoni, rapaci straordinari che un tempo popolavano queste montagne e che oggi, in Sicilia, si trovano soltanto sui Nebrodi.

Qui, con un po’ di fortuna e con un buon binocolo, potrete osservare i numerosi rapaci che nidificano e vivono sulle pareti del massiccio del Carbonara tra cui Aquile reali, Aquile del Bonelli, Sparvieri e Capovaccai.

Ma le vere protagoniste di questo piccolo paese delle Madonie sono le volpi. Di solito aspettano sull’uscio di casa, a volte si arrampicano sopra le finestre dei piani più bassi, altre volte passeggiano in pieno giorno tra le bancarelle dei mercati. Sono decine e decine e provengono dal vicino bosco di Volpignano (nomen omen).

A riprova di ciò alcuni cittadini hanno fondato un gruppo Facebook dal nome "Le volpi di Isnello" dove vengono pubblicate numerose fotografie degli incontri con questi splendidi animali selvatici tra le vie del paese.

Gli isnellesi ormai le hanno praticamente adottate, provvedendo a lasciare ciotole di cibo nelle viuzze o sui davanzali delle finestre; una pratica che farebbe storcere il naso a qualche animalista, ma che è invece la più tenera dimostrazione dell’amore di Isnello per la natura.
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