Wintercase: la techno electro dei Silicon Dust
Per il 5° appuntamento del Wintercase arrivano i Silicon Dust, trio di performers vincitore del Blm, Festival italiano di musica elettronica
Non vogliono essere chiamati dj perché non stanno dietro una console a girare dischi. A puntualizzare sono i Silicon Dust, performers napoletani, protagonisti della V tappa del Wintercase. Nella serata di venerdì 18 febbraio si esibirà il trio di artisti che con i deejay non vuole avere nulla a che fare, e alla Kermesse musicale dedita ai suoni elettronici d'avanguardia, spazio infatti ad una nuova promessa italiana della scena electro sperimentale: il Bier Garten (viale Regione Siciliana 6469) che si tinge, ancora e per l’ultima volta, di verde, bianco e rosso si appresta ad accogliere i Silicon Dust (www.silicondust.it; www.myspace.com/silicondust).
A Palermo arrivano Claudio Di Gennaro (Naro), Gianluca Spinelli (Spin) e Renato Brunelli (Rebr), i tre componenti del progetto che nasce nel 2006 nel capoluogo campano. I Silicon Dust, che ricevono dalla città un feedback considerevole vantano un pubblico nutrito ed eterogeneo, che li segue con entusiasmo, merito dell'energia dei live e delle ambientazioni audio-visive. Da Napoli ben presto si spostano verso nuove mete, e tra un live set e l'altro in giro per l'Italia, nel 2009 vincono il Festival di musica elettronica "BLM", nella categoria live electronic. Con le loro tute spaziali, i laser verdi sparati durante le performance e le sonorità techno ed elettroniche conquistano il prestigioso titolo. Anche la critica musicale ha risposto positivamente al trio: «Pensate ai Chemical Brothers che fanno l’amore con i Daft Punk; con passione, dolcezza e violenza, e il figlio che ne nasce è il sound elettronico e digitale dei Silicon Dust». Il giornalista Antonio Belforte si pronuncia così sui tre artisti, con una citazione condivisa all’unisono da quotidiani e siti musicali di riferimento. L’encomio inoltre, giunge in concomitanza con l’uscita della loro prima mini opera discografica autoprodotta dal nome “Lulin”, che contiene 5 tracce ricche di suggestioni e contaminazioni musicali.
I Daft Punk e i Chemical Brothers infatti, non sono gli unici artisti a risuonare nelle track del trio napoletano, nelle loro produzioni vi sono anche sfumature degne di rimembrare nelle orecchie dell’ascoltatore i Kraftwerk, Aphex Twin, Air, Prodigy, Pink Floyd e i Velvet Underground. La loro ricerca musicale spazia dai suoni acidi ai ritmi vigorosi in cui le innovazioni prendono campo, tra le sequenze di sintetizzatori, tastiere e percussioni. I Silicon Dust, il cui nome vuol dire silicio puro (il silicio, silicon in inglese, è uno dei principali componenti dell'industria elettronica), evoca nella mente elementi naturali ed artificiali, come la terra, la sabbia, e i microchip e i computer: contrasti che ritroviamo nel loro sound in cui miscelano perfettamente le sonorità da dancefloor e la sperimentazione pura, in cui la dimensione artificiale incontra quella analogica. I Silicon Dust, con background differenti, dal rock al jazz, nascono infatti con lo scopo comune di sperimentare sonorità groove e sample che di solito sono riservate alle registrazioni studio.
Ci riescono e come dato che il loro live dal fascino ambiguo sembra essere un concerto a tutti gli effetti. Al Wintercase 2011, venerdì, arriva la techno ibridata di rock e fusion degli alieni e italianissimi Silicon Dust, con una performance tutta da ballare, da ascoltare e da vedere. La serata che avrà inizio alle ore 22.30 sarà aperta dai dj resident Drone e BoriBori. Il costo del biglietto per la singola serata è di 12 euro in prevendita, mentre di 15 euro al botteghino. I tickets in prevendita sono acquistabili presso il circuito di Live Ticket o presso Yankee Shop (via Isidoro La Lumia 15, Palermo). Per maggiori dettagli si può visitare il sito www.wintercasepalermo.com o scrivere a info@officinefestival.com.
A Palermo arrivano Claudio Di Gennaro (Naro), Gianluca Spinelli (Spin) e Renato Brunelli (Rebr), i tre componenti del progetto che nasce nel 2006 nel capoluogo campano. I Silicon Dust, che ricevono dalla città un feedback considerevole vantano un pubblico nutrito ed eterogeneo, che li segue con entusiasmo, merito dell'energia dei live e delle ambientazioni audio-visive. Da Napoli ben presto si spostano verso nuove mete, e tra un live set e l'altro in giro per l'Italia, nel 2009 vincono il Festival di musica elettronica "BLM", nella categoria live electronic. Con le loro tute spaziali, i laser verdi sparati durante le performance e le sonorità techno ed elettroniche conquistano il prestigioso titolo. Anche la critica musicale ha risposto positivamente al trio: «Pensate ai Chemical Brothers che fanno l’amore con i Daft Punk; con passione, dolcezza e violenza, e il figlio che ne nasce è il sound elettronico e digitale dei Silicon Dust». Il giornalista Antonio Belforte si pronuncia così sui tre artisti, con una citazione condivisa all’unisono da quotidiani e siti musicali di riferimento. L’encomio inoltre, giunge in concomitanza con l’uscita della loro prima mini opera discografica autoprodotta dal nome “Lulin”, che contiene 5 tracce ricche di suggestioni e contaminazioni musicali.
I Daft Punk e i Chemical Brothers infatti, non sono gli unici artisti a risuonare nelle track del trio napoletano, nelle loro produzioni vi sono anche sfumature degne di rimembrare nelle orecchie dell’ascoltatore i Kraftwerk, Aphex Twin, Air, Prodigy, Pink Floyd e i Velvet Underground. La loro ricerca musicale spazia dai suoni acidi ai ritmi vigorosi in cui le innovazioni prendono campo, tra le sequenze di sintetizzatori, tastiere e percussioni. I Silicon Dust, il cui nome vuol dire silicio puro (il silicio, silicon in inglese, è uno dei principali componenti dell'industria elettronica), evoca nella mente elementi naturali ed artificiali, come la terra, la sabbia, e i microchip e i computer: contrasti che ritroviamo nel loro sound in cui miscelano perfettamente le sonorità da dancefloor e la sperimentazione pura, in cui la dimensione artificiale incontra quella analogica. I Silicon Dust, con background differenti, dal rock al jazz, nascono infatti con lo scopo comune di sperimentare sonorità groove e sample che di solito sono riservate alle registrazioni studio.
Ci riescono e come dato che il loro live dal fascino ambiguo sembra essere un concerto a tutti gli effetti. Al Wintercase 2011, venerdì, arriva la techno ibridata di rock e fusion degli alieni e italianissimi Silicon Dust, con una performance tutta da ballare, da ascoltare e da vedere. La serata che avrà inizio alle ore 22.30 sarà aperta dai dj resident Drone e BoriBori. Il costo del biglietto per la singola serata è di 12 euro in prevendita, mentre di 15 euro al botteghino. I tickets in prevendita sono acquistabili presso il circuito di Live Ticket o presso Yankee Shop (via Isidoro La Lumia 15, Palermo). Per maggiori dettagli si può visitare il sito www.wintercasepalermo.com o scrivere a info@officinefestival.com.
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