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Nel blu dipinto di blu: si torna a volare sulla monumentale Palermo a bordo del Piper

Il volo è emozionante: si parte da Boccadifalco e si giunge a Capo Gallo passando da Mondello. Una Palermo maestosa da vedere dall'alto il primo weekend di dicembre

Balarm
La redazione
  • 23 novembre 2018

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Ammirare Palermo veramente dall'alto e farlo a bordo di un Piper: era una delle visite organizzate nell'ambito della manifestazione "Le Vie dei Tesori" nell'autunno 2018 che si ripropone per il fine settimana di sabato primo e domenica 2 dicembre (prenota da qu).

Il volo è emozionante, la sensazione è quella di essere dentro ad una piccola automobile, che però ad un certo punto si libra in volo e da Boccadifalco giunge a Capo Gallo, poi Mondello, poi Castello Utveggio su Monte Pellegrino, la maestosa città vista dall'alto e poi si ritorna.

Straordinario e avventuroso è allora il nuovo punto di vista da cui ammirare una Palermo maestosa: l'idea è non solo vedere la città dall'altissimo ma anche di ripetere la storia di quello che fu il primo volo sulla città, l’impresa pionieristica compiuta da Clemente Ravetto.

A guidare Ravetto in quell’avventura è stato l’imprenditore Vincenzo Florio ed era il primo maggio del 1910: fu il primo volo di tutto il Sud Italia. Due pionieri dal coraggio visionario avevano così dato inizio alla storia dell’aeronautica.
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Ravetto, pilota di origini piemontesi formatosi in Francia e poi stabilitosi a Palermo diede vita all'impresa, a bordo di un velivolo Voisin, che Ravetto si fece spedire dalla Francia smontato e che riassemblò con le sue mani.

La stessa emozione si può vivere partendo di nuovo dall’aeroporto di Boccadifalco: su prenotazione e con il pagamento di un contributo (25 euro) ripercorriamo quella rotta.

I primi, rocamboleschi, esperimenti di volo del secolo scorso si svolgevano nell’area dove ora sorge il parco della Favorita, mentre l’aerodromo di Mondello, in terra battuta e provvisto di hangar, si trovava nella discesa di Valdesi, alle falde del monte Pellegrino.

Oggi in quella zona, precisamente in piazza Caboto, una stele ricorda la storica impresa compiuta da Rovetto.

Poi la necessità di realizzare altri campi di volo in città oltre quelli alla Favorita e a Valdesi – Mondello, come la cascina Marasà (tra via Perpignano e via Di Blasi), nei pressi di quello che poi sarebbe diventato l’aeroporto di Boccadifalco, dove nasce il primo Aeroclub di Sicilia.

A presiederlo è un altro pioniere, il siciliano Giuseppe De Marco, che nel 1922 fonda il primo Aeroclub dell’Isola.
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