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Se Palermo fosse la prima città in Italia senza "gnuri": stop alle carrozze più vicino

Trasmessa in Consiglio comunale la delibera con la proposta di modifica del regolamento sul servizio turistico voluta da Forzinetti. I tempi però non sono brevi

Stefania Brusca
Giornalista professionista
  • 17 giugno 2025

Una carrozza a Palermo

«Palermo potrebbe diventare la prima città italiana a mettere fine a un modello di trasporto che non rispecchia più né il contesto urbano né i valori contemporanei».

Con queste parole l'assessore comunale alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti, commenta la proposta di delibera per la modifica del regolamento sul servizio turistico con veicoli a trazione animale (tradotto le carrozze), trasmessa ieri al Consiglio comunale.

I tempi però non sono brevi, anche se sulla faccenda si discute da anni. L'8 giugno è entrata in vigore per tutto il periodo estivo (fino al 30 settembre) l'ordinanza che sancisce lo stop alle carrozze trainate da cavalli nelle ore più calde della giornata, ma nonostante queste nuove regole, un cavallo si è accasciato per terra subito dopo per un malore.

Con l'aumentare progressivo delle temperature a Palermo e dopo i casi di animali che stramazzano al suolo vinti dal caldo, ci si interroga se sia possibile ancora mantenere questo servizio per le strade della città. Un dibattito acceso, che suscita polemiche e botta e risposta.

In questo caso si parla di «porre fine entro 12 mesi, a un'attività ormai ritenuta «superata e incompatibile con i principi di mobilità sostenibile, decoro urbano e benessere animale» si legge nella proposta di delibera.

Ma ecco cosa prevede più nel dettaglio. Se fosse inserito nel regolamento comunale l'articolo 41, entro un anno sarà disposta la cessazione definitiva del servizio con carrozze a trazione animale. Nel frattempo, non saranno rilasciate nuove autorizzazioni nè rinnovate quelle esistenti.

E non è tutto. Per andare incontro alle esigenze dei lavoratori diventa possibile per gli operatori convertire le licenze verso forme alternative come taxi, Ncc (noleggio con conducente) o altri mezzi compatibili con il contesto urbano.

Inoltre sono previsti incentivi economici, attraverso un bando pubblico, per favorire la riconversione. Decorso il termine, le licenze saranno revocate d'ufficio e sarà vietata qualsiasi forma di esercizio del servizio con cavalli. Qui il testo integrale.

Ma, come si diceva, i tempi non sono brevi, la delibera con la proposta di modifica del regolamento non arriverà all'attenzione del Consiglio comunale prima di 15 giorni.

«Al momento - spiega il presidente del Consiglio comunale Giulio Tantillo - agli atti c'è solo una delibera sul benessere animale e parliamo di un ragionamento. Abbiamo già svolto sull'argomento una prima riunione e siamo in procinto di farne una seconda per decidere il da farsi. Non escludo nulla. Tra le possibilità al vaglio c'è pure quella di valutare se adottare una delibera di iniziativa consiliare o avallare quella presentata dall'assessore».

Su questo fronte Forzinetti sottolinea che «abbiamo costruito questa decisione con rigore tecnico, equilibrio e visione politica. Non è una battaglia ideologica, ma una decisione concreta di civiltà e di modernità».

Questa delibera, conclude «non cancella la storia, ma guarda al futuro. Riconvertiremo il servizio, tuteleremo i lavoratori e diremo basta a una pratica non più compatibile con i principi etici, ambientali e turistici di una grande città europea».

La palla ora passa al Consiglio comunale.
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