TURISMO
Secondo alcuni è la leggendaria Itaca: le cose da vedere e da fare se vai a Marettimo
Mare incontaminato, natura selvaggia, promontori e ristorantini: Marettimo è la più lontana delle Egadi, arcipelago di isole del Mediterraneo raggiungibili da Trapani
Punta Troia a Marettimo nelle Egadi
È forse questo quello che ha provato Ulisse, giunto alla sua Itaca? Secondo alcuni autorevoli studiosi, infatti, sarebbe proprio Marettimo l’isola di Itaca, descritta dal poeta Omero, nel poema dell’Odissea. Nel poema infatti, Ulisse descrive geograficamente la sua Itaca e questa, secondo studiosi come gli inglesi Samuel Butler e Robert Graves, coinciderebbe proprio con l’isola più occidentale tra le Egadi, la sacra Marettimo.
Che sia vero oppure no, Marettimo può considerarsi l’Itaca della Sicilia, ideale per tutti coloro che abbiano bisogno di godersi la pace e la serenità per riscoprire il loro Io interiore. Prima ancora di scendere dall’aliscafo, osservate attentamente la montagna. Se siete fortunati, avrete la possibilità di scorgere intere famiglie di mufloni.
Una volta atterrati, percepirete immediatamente odori intensi, selvaggi e genuini, ma uno tra tutti spiccherà: il timo. Il patrimonio boschivo dell’isola si è infatti perfettamente integrato con la macchia mediterranea ed il timo, da cui l’isola prende il nome, ha trovato il suo habitat naturale che inebrierà le vostre narici. Il paese è davvero minuscolo e nessuna macchina vi può circolare se non per il deposito delle merci. Il paese è dunque incontaminato ed in cinque minuti l’avrete girato tutto a piedi.
Ma dirigetevi verso il Castello di Punta Troia, che sorge sull’omonimo promontorio. Imperdibile per gli amanti della montagna e per chi non può fare a meno di portarsi come souvenir una fotografia da cartolina. Un percorso sterrato di 3,5 km vi condurrà in vetta e lì sarà possibile visitare il castello costruito dai saraceni nel IX secolo.
Perfettamente ristrutturato il castello ospita al suo interno il Museo delle Carceri di Punta Troia, anche detto la “tremenda fossa”, poiché, successivamente, gli spagnoli trasformarono il castello in carcere ed i prigionieri venivano calati dall’alto con delle corde e chiudevano la fossa, priva di finestre con un blocco di pietra. Una volta scesi dal castello, si è fatta ora di cena ed ecco che entra in scena uno dei ristoranti più suggestivi delle isole Egadi: “La Scaletta”.
Per gli amanti del buon cibo e del buon bere, impossibile non far tappa in questo ristorante. In una location in riva al mare offre menù a base di pesce “imposti” dall’offerta proposta non già dallo chef, ma dai fondali marini dell’isola. Per chi all’aragosta non vuol rinunciare, secondo la gente del posto è impossibile andar via da Marettimo senza aver assaggiato la zuppa d’aragosta proposta dal ristorante “Il Pirata”, sito a punta San Simuni…ma attenzione perché dovrete prenotare la vostra cena con almeno un giorno di anticipo. Ultimo ma non ultimo il mare e le sue grotte.
A differenza di tutte le altre isole, Marettimo è, nella sua totalità, una riserva naturale e marina, ragion per cui non tutti i luoghi sono accessibili per i “comuni mortali”. Molte zone infatti sono coperte da una riserva integrale che non permette l’ingresso o la possibilità di gettare l’ancora dalla barca. La soluzione è quella di rivolgervi ai pescatori locali che ogni giorno organizzano numerose gite in barca che vi faranno visitare le zone più selvagge dell’isola.
Le grotte marine sono la principale attrazione dell’isola, soprattutto per gli ambientalisti. Prime fra tutte le grotte è la grotta della Bombarda, il cui nome deriva dalla risacca che genera un boato simile ad una bomba. Imperdibile è anche la Grotta del Presepe che grazie alle sue conformazioni rocciose, stalattiti, stalagmiti e depositi calcarei, formano figure che ricordano i personaggi della natività.
Per non parlare della splendida Grotta del Cammello, che mutua il suo nome dall’omonimo scoglio che ha la forma di un grosso cammello. Il mare è azzurro, limpido e cristallino, ed a mezzogiorno il sole penetra attraverso l'apertura circolare della volta, creando riflessi e giochi di luce. Per molti anni questo è stato il rifugio della foca monaca, poiché grazie alle spiaggette di ghiaia e sabbia la foca monaca trovava riparo, per riposare, mutare il pelo, partorire ed accudire i suoi cuccioli.
È tra queste grotte che si realizza la nidificazione degli uccelli della tempesta, i più piccoli uccelli marini europei, che costruiscono il loro nido sui piccoli isolotti rocciosi di Marettimo. Per chi volesse approfondire la storia di Marettimo e le sue antiche leggende, presso lo scalo vecchio di Marettimo, vi accoglieranno dei membri volontari dell’associazione culturale "Di qua e di là dal Mare", che proprio domenica scorsa hanno pubblicato un libro, "Controcanto Marettimaro", che contiene oltre 50 racconti scritti da marettimari e non e che sapranno svelarvi ogni altra curiosità sulla selvaggia isola delle Egadi.
Come ci andiamo? Dal porto di Trapani partono sia traghetti (Siremar) che aliscafi (Liberty Lines) tutti i giorni.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|