ITINERARI E LUOGHI
Un frammento di Sicilia perduto nel blu del Mediterraneo: ecco a voi, l'Isola di Pietra
Qui la presenza del vulcano è tangibile ovunque. Le sorgenti termali, le fumarole, le vecchie colate sono la testimonianza di un passato geologico in perenne divenire
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Situata a a 110 chilometri dalla costa siciliana, Pantelleria è un’isola vulcanica di straordinario interesse paesaggistico. Conta poco più di 7000 abitanti e rientra nel territorio della provincia di Trapani.
L’isola è protetta dal Parco Nazionale dell’isola di Pantelleria. In questo video, pubblicato sul canale Youtube di Andrea Di Stefano, vi portiamo sull'isola di pietra: un frammento di Sicilia perduto nel blu del Mar Mediterraneo.
«Modellata dai fenomeni vulcanici, dal mare e dal vento, Pantelleria offre al visitatore una natura spettacolare - scrive il video maker -, con i suoi crateri detti Mursìe, i vulcanismi secondari, le coste frastagliate e le montagne dell’entroterra ricoperte di boschi.
Una fitta rete di sentieri permette di esplorare l’isola in lungo e in largo.
Il lago di Venere, un bacino lacustre che occupa un antico cratere, ne è il luogo simbolo. Del resto, ovunque a Pantelleria la presenza del vulcano è tangibile. La roccia, le sorgenti termali, le fumarole, le vecchie colate sono la testimonianza di un passato geologico in perenne divenire.
Non meno affascinante è il patrimonio agricolo che qui ha sviluppato tratti unici. La coltivazione della vite ad alberello da cui si ottiene l’eccellente passito è oggi patrimonio Unesco.
I giardini panteschi, piccoli agrumeti protetti dal vento da muri circolari di pietra lavica, ne caratterizzano il territorio insieme alle coltivazioni di capperi, presenti dappertutto. I dammusi, le tipiche costruzioni con il tetto a cupola, retaggio della dominazione araba, caratterizzano lo spirito di adattamento della gente del luogo in un ambiente difficile.
E per gli appassionati di archeologia, Pantelleria può vantare siti preistorici che risalgono addirittura al XXII secolo A.C., per continuare poi con i fenici, i romani, i bizantini, gli arabi e via dicendo. Pantelleria è un’isola tutta da scoprire. Ha un’ottima ricettività alberghiera (ce n’è per tutti i gusti) ed è raggiungibile via mare o in aereo.
Ha una superficie notevole per cui è utile dotarsi di un mezzo di trasporto (va bene anche una bicicletta per i più sportivi) ed ha una tradizione gastronomica di tutto rispetto. Forse non è la tipica isola da sdraio e ombrellone. In effetti non dispone di spiagge, ma le opzioni per la balneazione non mancano e la costa frastagliata che si può ammirare dal mare è davvero strepitosa.
È un’isola fuori dal comune, già a cominciare dai nomi delle contrade, un microcosmo che va scoperto lentamente e con la mente aperta. Sono certo che non vi deluderà, anzi aspettatevi un amore a prima vista»
(foto di Francesca Sparatore)
L’isola è protetta dal Parco Nazionale dell’isola di Pantelleria. In questo video, pubblicato sul canale Youtube di Andrea Di Stefano, vi portiamo sull'isola di pietra: un frammento di Sicilia perduto nel blu del Mar Mediterraneo.
«Modellata dai fenomeni vulcanici, dal mare e dal vento, Pantelleria offre al visitatore una natura spettacolare - scrive il video maker -, con i suoi crateri detti Mursìe, i vulcanismi secondari, le coste frastagliate e le montagne dell’entroterra ricoperte di boschi.
Una fitta rete di sentieri permette di esplorare l’isola in lungo e in largo.
Il lago di Venere, un bacino lacustre che occupa un antico cratere, ne è il luogo simbolo. Del resto, ovunque a Pantelleria la presenza del vulcano è tangibile. La roccia, le sorgenti termali, le fumarole, le vecchie colate sono la testimonianza di un passato geologico in perenne divenire.
Non meno affascinante è il patrimonio agricolo che qui ha sviluppato tratti unici. La coltivazione della vite ad alberello da cui si ottiene l’eccellente passito è oggi patrimonio Unesco.
I giardini panteschi, piccoli agrumeti protetti dal vento da muri circolari di pietra lavica, ne caratterizzano il territorio insieme alle coltivazioni di capperi, presenti dappertutto. I dammusi, le tipiche costruzioni con il tetto a cupola, retaggio della dominazione araba, caratterizzano lo spirito di adattamento della gente del luogo in un ambiente difficile.
E per gli appassionati di archeologia, Pantelleria può vantare siti preistorici che risalgono addirittura al XXII secolo A.C., per continuare poi con i fenici, i romani, i bizantini, gli arabi e via dicendo. Pantelleria è un’isola tutta da scoprire. Ha un’ottima ricettività alberghiera (ce n’è per tutti i gusti) ed è raggiungibile via mare o in aereo.
Ha una superficie notevole per cui è utile dotarsi di un mezzo di trasporto (va bene anche una bicicletta per i più sportivi) ed ha una tradizione gastronomica di tutto rispetto. Forse non è la tipica isola da sdraio e ombrellone. In effetti non dispone di spiagge, ma le opzioni per la balneazione non mancano e la costa frastagliata che si può ammirare dal mare è davvero strepitosa.
È un’isola fuori dal comune, già a cominciare dai nomi delle contrade, un microcosmo che va scoperto lentamente e con la mente aperta. Sono certo che non vi deluderà, anzi aspettatevi un amore a prima vista»
(foto di Francesca Sparatore)
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