A caccia di tonni in Sicilia "pescano" uno squalo di 4 metri: cosa fare se li avvistate
Per diversi minuti cerca di liberarsi forsennatamente dalla lenza, mentre i pescatori cercavano di aiutarlo, riprendendo l’avvistamento con un cellulare. Il video
Lo squalo aveva abboccato all’amo e per diversi minuti ha cercato di liberarsi forsennatamente dalla lenza, mentre i pescatori erano intenti ad aiutarlo, riprendendo l’avvistamento con un cellulare.
Dopo alcuni minuti, l’esemplare si è fortunatamente liberato, dirigendosi lontano. Giunti a terra, i pescatori hanno subito segnalato l’accaduto, diffondendo anche il video sui social, che in breve tempo ha ottenuto centinaia di condivisioni, divenendo virale.
A quale tipologia di squali appartiene però il mako? Si tratta di uno degli squali più voraci del gruppo dei Lamnidi, la stessa famiglia in cui è presente il grande squalo bianco.
Sebbene presente nel Mediterraneo, il mako è molto raro, abitando principalmente l’oceano Atlantico e i mari tropicali. Sebbene il suo nome possa incutere timore, come molto altri squali non è un cacciatore abituale di esseri umani. Esso infatti preferisce cibarsi di calamari e di grossi pesci, come i tonni e il pesce spada.
Questa sua predilizione potrebbe aver spinto l’esemplare avvistato dall’equipaggio di Marzamemi ad avvicinarsi alla loro imbarcazione, avente l’odore delle tipiche prede di questa specie.
Capace di raggiungere la velocità di 90 km orari a nuoto, questo squalo può vivere fino a 30 anni e ha un importante ruolo ecologico nel suo ecosistema, dove può mangiarsi anche altri squali più piccoli.
A differenza della verdesca o dello stesso squalo bianco, il mako ha dei denti lunghi e sottili, che presentano delle sorti di cuspidi laterali che si rivelano utili per ghermire le prede sfuggenti e molto veloci.
In Italia, le persone che hanno le maggiori probabilità di avvistare questa specie sono proprio i pescatori, visto che di rado i mako si spingono vicino alla costa, maggiormente frequentata da squali di minori dimensioni.
Essendo in procinto dell’inizio dell’estate, si ricorda inoltre ai bagnanti che in caso di avvistamento di squali vicino la battigia è meglio avvertire la capitaneria di porto e gli ambientalisti, senza disturbare gli animali.
Negli ultimi anni si sono infatti verificati diversi incidenti, dove squali innocui – stanchi per via della caccia serale – sono stati uccisi o feriti dai bagnanti, tramite arpioni e fiocine, contravvenendo alle leggi nazionali e internazionale atte a tutelare questi splendidi ed eleganti animali.
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