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Un sogno chiamato rinascita: come potrebbe risorgere il Giardino Inglese di Palermo

È uno dei giardini storici della città, ma da tempo è in stato d'abbandono: adesso, anche grazie al Fai, c'è la possibilità di riqualificarlo con queste belle idee

Danilo Maniscalco
Architetto, artista e attivista, storico dell'arte
  • 7 maggio 2020

Il Giardino Inglese a Palermo (140° posto con 1.936 voti)

È partita mercoledì 6 maggio la campagna dei Luoghi del cuore promossa dal Fai e a ricordarcelo con rinnovato slancio è l'impegno corale e mirato di tre associazioni palermitane impegnate sin dalla loro nascita in direzione della valorizzazione dei beni comuni e oggi unite in forma congiunta con l'obiettivo comune di mettere in luce le condizioni di attuale degrado e le possibilità di rilancio del Giardino Inglese da poco dedicato a Piersanti Mattarella.

Sono le associazioni ComPA aps, Pro Loco Vergine Maria e R’innova, che trovatesi a ragionare sulle condizioni di incomprensibile degrado fisico e culturale in cui versa ormai da troppo tempo il giardino romantico realizzato da quel Giovan Battista Filippo Basile progettista del Teatro Massimo, nella cosciente consapevolezza che il parco sia bene comune di tutti e che solo da una mobilitazione corale sarà possibile invertire la marcia, hanno deciso di promuovere questa battaglia di civiltà insieme, aprendola a tutte le associazioni che vorranno collaborare e a tutti i cittadini che non si arrendono a questo degrado come fosse ineluttabile destino e che vivono il parco come prezioso momento di collettivo o individuale benessere sensoriale.
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La molla che ha fatto scattare la cooperazione è stata la recente dedicazione del giardino inglese al presidente ucciso quaranta anni fa. Il parco infatti attraversa l'intero abaco dei casi di degrado ormai da decenni: sculture vandalizzate e trafugate, muri imbrattati e muri pericolanti, recinzioni fatiscenti e improvvisate, sporcizia e incuria, mancanza totale di illuminazione e video sorveglianza alla base delle azioni di furto, collasso del sistema idrico alla base del mancato funzionamento delle diverse fontanelle, mentre la serra-stufa di Basile attraversa da anni l’imbarazzante stato di assoluta decadenza e abbandono sotto gli occhi di tutta la politica e mentre metà del parco ottocentesco è impropriamente rivestito da “asfalto” e la restante parte non vede manutenzione ordinaria dalla notte dei tempi con la presenza di buche recintate alla meno peggio e lacune riempite con cemento.

A fronte di tutto ciò le tre associazioni hanno deciso di collaborare per mettere in luce le imbarazzanti condizioni di un giardino storico trattato come uno spazio periferico di risulta, al fine di sopperire alle incapacità pianificratrici e progettuali di quanti da decenni ne hanno titolo ma non si muovono, così da concedere alla memoria di uno dei martiri alla reale lotta al sentire mafioso, un luogo dignitosamente restaurato e pronto per tornare pienamente fruibile e rinnovato esteticamente.

Sulla scorta infatti del successo dello scorso anno che ha visto importanti traguardi e premi in denaro per il parco del fiume Oreto ed il parco Tindari a Borgonuovo, le associazioni si propongono di partecipare al concorso del FAI promuovendo il futuro rilancio del parco.

Il tutto attraverso un progetto partecipato con la cittadinanza che veda la risoluzione dei problemi elencati e la riconfigurazione del decoro urbano interno, dei camminamenti e dei servizi essenziali, attraverso la possibile costruzione di nuovi piccoli chioschi sparsi, targhe esplicative a ridosso dei pregiati monumenti tra cui le opere di Pasquale e Benedetto Civiletti, Mario Rutelli, Antonio Ugo, non ultimo la possibilità in un futuro prossimo di integrare con nuovi gruppi scultorei il rilancio culturale del sito monumentale in chiave contemporanea.

È l'iniziativa più suggestiva e trasversale che la città abbia a disposizione da anni per recuperare un luogo simbolo e rinnovare il proprio spirito di comunità, senza alcun tipo di controindicazione plausibile.

Per questa volta, sembra proprio che dare una mano non siano affatto un obbligo morale ma piuttosto un piacevole atto di partecipazione da cominciare a porre in essere con un semplice clic. Le associazioni ci invitano tutti alla mobilitazione sui social per condividere l'apposito link e votare per il “nostro” luogo del cuore, il nostro giardino inglese complice e scena delle opere eterne delle atmosfere belle époque nelle tele di Michele Catti.

Diamo una mano partecipando con un semplice clic, questo è il link: e questo è questo è il nome scelto dal comitato delle tre associazioni : Illuminiamo il Giardino Inglese Mattarella.
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