A Palermo ci vai per ammirare il ponte ma c'è lui: l'ecomostro nel gioiello Unesco
Tappa fissa dei turisti, un’architettura medievale arabo-normanna e patrimonio dell'umanità deturpata da una struttura abbandonata. L'appello per demolirla
L'ecomostro accanto al Ponte dell'Ammiraglio
A Palermo, c’è allora, chi chiede la demolizione della struttura che, oltre a deturpare il paesaggio e l’itinerario arabo-normanno, è anche pericolante e chi vi passa rischierebbe di farsi del male.
Una situazione, tuttavia, non nuova. L’ecomostro, infatti, è in queste condizioni da circa 10 anni. Originariamente, era un bar: prima sequestrato, poi confiscato, ma da (troppo) tempo abbandonato e utilizzato come deposito di casse di plastica, legno e chi più ne ha più ne metta.
«È assurdo che a 50 metri esista un altro ecomostro, oltre al pontile che si sta smontando, e a quello di via Tiro a Segno, in un sito che comprende il percorso arabo-normanno cittadino – spiega Giuseppe Federico, presidente della Seconda Circoscrizione -. Chiedo la demolizione di questa struttura in metallo che è un pugno nell’occhio per i turisti che vengono e trovano questo agglomerato di metallo fatiscente. Ho scritto al ministro dei Beni Culturali, Alessandro Giuli, all’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato, alla Soprintendenza che è l’ente che ha il compito di tutelare e valorizzare i nostri beni monumentali. E mi pare assurdo che in tutto questo tempo nessuno si sia mai accorto dell’ecomostro, nonostante la questione sia stata sollevata anche da altri prima di me».
Una risposta da parte della Fondazione Federico II sembra, però, essere arrivata, assicurando, al presidente della Seconda Circoscrizione, che, nei prossimi giorni, sarà contattato per comprendere meglio la situazione.
«Ho anche chiamato una ditta per capire quanto costerebbe demolire l’ecomostro - prosegue Giuseppe Federico -. Mi è stato mandato un preventivo e il costo totale del possibile abbattimento è di 900 euro: una cifra, ritengo, accessibile per ridare decoro alla zona. Manderò, tuttavia, un’e-mail anche al Genio Civile, perché lì c’è un pericolo: qualcuno potrebbe passare e farsi male poiché la struttura è pericolante».
Una storia antica quella del Ponte dell’Ammiraglio: un’architettura medievale arabo-normanna, costruita nel XII secolo, tra il 1125 e il 1131, per volontà di Giorgio d’Antiochia, ammiraglio del Re Normanno Ruggero, e oggi patrimonio Unesco,
La funzione originaria era quella di collegare i giardini con la città che si trovava oltre l’Oreto. Il ponte assume il nome “dell’Ammiraglio” dopo la battaglia del 1860 quando, durante la spedizione dei Mille, le truppe garibaldine si scontrarono con quelle borboniche sul Ponte. E fu proprio quella la battaglia decisiva per l’ingresso di Garibaldi nella città di Palermo.
«Si tratta di un’area che merita di essere valorizzata – conclude Federico - e non nascondo che, sotto gli archi del Ponte, ogni tanto, qualcuno va a dormire utilizzandolo come rifugio di fortuna, ma nessuno prende provvedimenti».
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