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Palermo, 7 gennaio 1943: all'improvviso sulla città le bombe americane

Alle 16.25 i cieli palermitani sono tagliati da una decina di aerei: nessun allarme, nessun colpo di contraerea. Infatti, nessuno si aspetta un attacco di giorno

  • 7 gennaio 2018

Un'immagine dei bombardamenti del 1943 sovrapposta al Cassaro oggi

Esattamente 75 anni fa, il 7 gennaio del 1943, cadevano le prime bombe made in USA sulla nostra Palermo.

È giovedì, e quel giovedì inizia come una giornata normale, si è passata la notte con il rumore delle sirene. Alcuni hanno deciso di scappare nei ricoveri, ma al solito era un falso allarme.

Più si va avanti, più spesso suona l’allarme. L’ultimo bombardamento è stato qualche giorno fa, i britannici ci hanno mandato gli auguri di buon anno nella notte tra il primo e il due.

Un piccolo stormo di Wickers Wellington ci ha regalato lo spettacolo di Capodanno. Oggi, c’è maltempo. In teoria, quando c’è maltempo siamo più tranquilli.

Almeno il cattivo tempo ci tiene lontano dal temporale della guerra.

Alle 16.25 i cieli palermitani sono tagliati da una decina di aerei, nessun allarme nessun colpo di contraerea. Infatti, nessuno si aspetta un attacco di giorno, e soprattutto con questo maltempo.
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È il primo attacco alla luce del giorno da anni… L’unico precedente era stato il primo bombardamento sulla nostra città da parte dell’Aviation française il 23 giugno del 1940, tre anni prima. Ci eravamo abituati a passare le giornate quasi in tranquillità.

Dalle basi statunitensi sono partiti 25 B24 Liberator, ma per colpa delle condizioni climatiche e delle avarie ai motori ne arrivano soltanto una decina che sganciano bombe da 500 libbre (quasi 250 chili).

La popolazione non è stata avvisata di questo attacco e la contraerea è stata colta di sorpresa, infatti nemmeno spara un colpo. E l’allarme suona dopo l’attacco, che finisce alle 17.10.

Non ci rimane solo che da contare le vittime e constatare i danni. Ufficialmente, abbiamo perso 139 concittadini e 329 feriti.
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