Alessandro La Motta illustra con 30 tavole il racconto di Tomasi di Lampedusa: "Lighea" arriva a Isola Bella
Tavola di Alessandro La Motta per il progetto "Lighea. Il mito e la sirena" (part.)
Collegata alla terraferma da un sottile istmo di spiaggia - che affiora o viene sommerso dalle acque a seconda della marea - Isola Bella è da millenni un luogo incantato, una vera e propria icona, insieme al Teatro antico, del paesaggio di Taormina e della natura lussureggiante e generosa della Sicilia. Un luogo magico che dal primo al 30 settembre diventa scenario di figure seducenti e immortali.
Tra mito e favola, le sirene sono protagoniste della mostra "Lighea. Il mito e la Sirena" di Alessandro La Motta (Rimini, 1966), all'interno di un piccolo museo lambito dalle acque, da raggiungere e visitare a piedi nudi. Una raccolta di 30 tavole realizzate su tela e carta con tecnica mista e ispirate al racconto omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Prima di salpare, però, alcune premesse: la mostra approda all’Isola Bella, in uno scenario naturalistico e paesaggistico congeniale alla narrazione fantastica dello scrittore palermitano, dopo varie tappe. Inaugurata ad Augusta due anni fa, è stata al Teatro Tondelli di Riccione, accompagnata dal recital di Luca Zingaretti, che ha fatto di "Lighea" di Tomasi di Lampedusa un suo cavallo di battaglia a teatro. La mostra è stata anche al Caffè letterario italiano di Malta e a Villa Piccolo a Calanovella (Capo d’Orlando, ME), sede della Fondazione Famiglia Piccolo.
La mostra è organizzata nell'ambito di Naxos Legge in collaborazione con il Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, ed è allestita al secondo piano della dimora storica di Isola Bella e la visita è inclusa nel biglietto di ingresso al sito.
Dalle tavole è stato curato curato un catalogo: "Lighea. Il mito e la sirena", di NFC edizioni d'arte, con testi e approfondimenti con un apparato critico sull’opera artistica di La Motta, e al contempo tratteggia la figura di Tomasi e il periodo della giovinezza, le implicazioni poetiche delle sue descrizioni, i profumi, i sapori, i colori descritti nel racconto della Sirena.
Tra mito e favola, le sirene sono protagoniste della mostra "Lighea. Il mito e la Sirena" di Alessandro La Motta (Rimini, 1966), all'interno di un piccolo museo lambito dalle acque, da raggiungere e visitare a piedi nudi. Una raccolta di 30 tavole realizzate su tela e carta con tecnica mista e ispirate al racconto omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Prima di salpare, però, alcune premesse: la mostra approda all’Isola Bella, in uno scenario naturalistico e paesaggistico congeniale alla narrazione fantastica dello scrittore palermitano, dopo varie tappe. Inaugurata ad Augusta due anni fa, è stata al Teatro Tondelli di Riccione, accompagnata dal recital di Luca Zingaretti, che ha fatto di "Lighea" di Tomasi di Lampedusa un suo cavallo di battaglia a teatro. La mostra è stata anche al Caffè letterario italiano di Malta e a Villa Piccolo a Calanovella (Capo d’Orlando, ME), sede della Fondazione Famiglia Piccolo.
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Accolti da una grande suggestione, i visitatori si troveranno davanti il verde della macchia mediterranea abbracciata dal mare: una linea blu costante da una finestra all’altra della dimora storica, a tratti interrotta dall'apparizione della sirena sulle tavole di La Motta e da brani estratti dal racconto.La mostra è organizzata nell'ambito di Naxos Legge in collaborazione con il Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, ed è allestita al secondo piano della dimora storica di Isola Bella e la visita è inclusa nel biglietto di ingresso al sito.
Dalle tavole è stato curato curato un catalogo: "Lighea. Il mito e la sirena", di NFC edizioni d'arte, con testi e approfondimenti con un apparato critico sull’opera artistica di La Motta, e al contempo tratteggia la figura di Tomasi e il periodo della giovinezza, le implicazioni poetiche delle sue descrizioni, i profumi, i sapori, i colori descritti nel racconto della Sirena.
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