"Altre Stanze anni ’50 e ’60": opere provenienti da varie sedi della Banca d'Italia per la prima volta a Palermo

"Barche nella tempesta" (1950), olio su tela di Renato Guttuso, Collezione d’arte della Banca d’Italia
Dalle diverse sedi della Banca d’Italia, raccolte in un'unica importante collezione, arrivano alla Fondazione Sant'Elia fino al 28 febbraio, 40 opere di trenta artisti che hanno segnato il secondo dopoguerra, negli anni Cinquanta e Sessanta, nella mostra "Altre Stanze anni ’50 e ’60" a cura di Mariastella Margozzi e Morena Costantini.
Un patrimonio prezioso e vario. Una collezione destinata agli ambienti di rappresentanza degli istituti di credito, ma che esce dagli studi dirigenziali per percorrere quella stessa Italia che fa parte del racconto.
Da Lucio Fontana a Franco Angeli, da Renato Guttuso a Carla Accardi, da Turcato a Burri, da Ugo Attardi ad Enrico Baj, Giorgio De Chirico, Tano Festa: ognuno ha qualcosa di profondo e intimo da comunicare.
La raccolta della Banca d'Italia non ha un filo conduttore preciso ma racchiude opere acquistate soprattutto sul mercato nazionale e internazionale, tra la fine degli anni ‘80 e gli anni 2000, per rispondere a un'esigenza di rappresentanza.
La mostra, organizzata con il sostegno dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, è stata prorogata fino al 22 marzo.
Un patrimonio prezioso e vario. Una collezione destinata agli ambienti di rappresentanza degli istituti di credito, ma che esce dagli studi dirigenziali per percorrere quella stessa Italia che fa parte del racconto.
Da Lucio Fontana a Franco Angeli, da Renato Guttuso a Carla Accardi, da Turcato a Burri, da Ugo Attardi ad Enrico Baj, Giorgio De Chirico, Tano Festa: ognuno ha qualcosa di profondo e intimo da comunicare.
La raccolta della Banca d'Italia non ha un filo conduttore preciso ma racchiude opere acquistate soprattutto sul mercato nazionale e internazionale, tra la fine degli anni ‘80 e gli anni 2000, per rispondere a un'esigenza di rappresentanza.
La mostra, organizzata con il sostegno dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, è stata prorogata fino al 22 marzo.
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