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"Ananias et Saphira": l'antico arazzo di Raffaello in mostra al Palazzo Abatellis di Palermo

  • Settimana delle culture
  • Palazzo Abatellis - Palermo
  • Dal 25 settembre 2021 al 6 febbraio 2022 (evento concluso)
  • Visitabile dalle ore 9.00 alle 18.30 (da martedì a sabato) e dalle ore 9.00 alle 13.30 (domenica)
  • 8 euro (intero), 4 euro (ridotto)
  • Biglietti acquistabili al botteghino. Info al numero 091 60011 via mail a urp.gall.abatellis@regione.sicilia.it. Si ricorda l'obbligo di Green Pass
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La redazione

Un dettaglio dell'Arazzo basato sui cartoni preparatori di Raffaello

In occasione della decima edizione della "Settimana delle Culture", Palazzo Abatellis, l'antico palazzo nobiliare e museo nel centro storico di Palermo, apre le porte all'esposizione di uno splendido arazzo basato sui cartoni preparatori di Raffaello, visitabile dal 25 settembre 2021 fino al 6 febbraio 2022.

L'opera avrebbe dovuto essere presentata lo scorso anno, in occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte dell'artista, ma è stata rimandata a causa della pandemia.

L’arazzo, appartenente alla collezione di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, è una replica dell’arazzo raffigurante la "Morte di Anania" del ciclo, noto come "Scuola Vecchia", commissionato da papa Leone X de’ Medici poco dopo la sua elezione al soglio pontificio (1513). La funzione di questi arazzi era quella di abbellire con una decorazione mobile la fascia inferiore delle pareti della Cappella Sistina, dipinta a finti tendaggi durante l’intervento decorativo voluto da Sisto lV e compiuto tra il 1481-1482 da Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Cosimo Rosselli che dipinsero anche il registro superiore con le Storie di Mosè e di Cristo e la fascia con i primi Pontefici.
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Raffaello, all’apice della sua fama, fu incaricato di concepire i soggetti da esporre in Sistina; sulla base dei cartoni, eseguiti dal maestro in sieme agli allievi, furono approntati quelli per la tessitura, che dovevano essere molto più dettagliati nei particolari poiché dovevano servire agli arazzieri come base il telaio. Gli arazzi furono tessuti in seta, argento dorato e lana tra il 1517 e il 1521 a Bruxelles nella bot tega più illustre dell’epoca, quella di Pieter Van Aelst. 

Nelle scene principali i soggetti sono tratti dal Nuovo Testamento e rappresentano le storie di San Pietro, il pastore vicario di Cristo, e quelle di San Paolo, l’apostolo delle genti, collegate sotto il profilo narrativo dalla Lapidazione di Santo Stefano. Tutte le storie sono concluse lungo il bordo inferiore da alti zoccoli a monocromo, assenti nelle repliche ese guite successivamente.
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