Aprono gli spazi segreti del monastero di Santa Caterina: le visite guidate alle celle delle suore
Monastero di Santa Caterina (foto di A. Ardizzone)
Uno sguardo agli spazi più intimi, più segreti del convento di clausura di piazza Bellini: sabato 24 e domenica 25 marzo dalle ore 10 alle 18, le quindici celle delle suore che lo abitavano aprono al pubblico per una visita inedita.
Le celle, che prospettano sul Chiostro, erano destinate alle religiose di nobile famiglia. Arredi essenziali, vista sul giardino claustrale, i locali raccontano una vita austera fatta di silenzi e di preghiera.
I mobili (letto, inginocchiatoio, scrittoio, comò e qualche cassa per i corredi) sono per lo più ottocenteschi. Alle pareti soltanto un crocifisso e come ornamento una ceroplastica devozionale, le famose “scarabattole” delle monache di Santa Caterina.
Unico, piccolo lusso, una veranda dalle tende bianche, una sorta di spartano boudoir riscaldato dai raggi del sole e, sul balcone, un lavacro di fattura barocca per le abluzioni delle aristocratiche signore.
Saranno esposti anche piccoli oggetti penitenziali: corone di spine realizzate dalle monache, un piccolo flagello e una treccia scura: il taglio dei capelli significava rinuncia al mondo e le trecce recise erano offerte al Signore.
Il nuovo percorso permette al visitatore di sperimentare, seppur per un tempo limitato, la clausura e di osservare il monastero da una prospettiva insolita e sconosciuta.
Le celle, che prospettano sul Chiostro, erano destinate alle religiose di nobile famiglia. Arredi essenziali, vista sul giardino claustrale, i locali raccontano una vita austera fatta di silenzi e di preghiera.
I mobili (letto, inginocchiatoio, scrittoio, comò e qualche cassa per i corredi) sono per lo più ottocenteschi. Alle pareti soltanto un crocifisso e come ornamento una ceroplastica devozionale, le famose “scarabattole” delle monache di Santa Caterina.
Unico, piccolo lusso, una veranda dalle tende bianche, una sorta di spartano boudoir riscaldato dai raggi del sole e, sul balcone, un lavacro di fattura barocca per le abluzioni delle aristocratiche signore.
Saranno esposti anche piccoli oggetti penitenziali: corone di spine realizzate dalle monache, un piccolo flagello e una treccia scura: il taglio dei capelli significava rinuncia al mondo e le trecce recise erano offerte al Signore.
Il nuovo percorso permette al visitatore di sperimentare, seppur per un tempo limitato, la clausura e di osservare il monastero da una prospettiva insolita e sconosciuta.
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