Aragona mostra la sua storia a Palermo: l'esposizione al Cervantes racconta il Monastero di Sijena
Foto di una religiosa (Archivio storico provinciale di Huesca)
Prodotta dall'Archivio Storico Provinciale del comune spagnolo di Huesca, la mostra "Le Signore di Sijena" è particolarmente rilevante per i legami storici tra la Sicilia e l'Aragona e si inserisce nel programma di promozione dell’Instituto Cervantes di Palermo incentrato sulle Donne della Corona d'Aragona.
L'esposizione, visibile dalle 10 di martedì 5 marzo fino al 10 aprile, si concentra sulla unicità del Monastero di Sijena, centro per l'accoglienza delle donne della nobiltà aragonese, raccontando la vita quotidiana delle religiose.
Lo fa attraverso un'originale combinazione di documenti testuali che arrivano dall'Archivio Storico Provinciale di Huesca e di fondi fotografici conservati in diversi archivi, in particolare la Fototeca della Diputación Provincial de Huesca e l'Archivio Storico Provinciale di Saragozza.
Aragona porta così la sua storia e il suo patrimonio documentale in Sicilia per far conoscere un luogo unico, dalla sua fondazione alla fine del XII secolo, fino ai primi anni del XX secolo.
Sono esposti dieci pannelli didattici che spiegano l'origine del monastero e la sua fondazione da parte di Sancha di Castiglia, con una mappa che mostra la Corona d’Aragona nel momento della fondazione del Monastero, con un breve viaggio sulla storia del monastero fino al secolo XIX e un plastico che ne riproduce i vari edifici.
Si passa poi ai pannelli che spiegano il legame di Sijena con Palermo e mettono in evidenza la biografia di Costanza d'Aragona, figlia di Sancha di Castiglia, la cui tomba si trova nella Cattedrale di Palermo.
Si racconta la sua vita, il primo matrimonio con il re d'Ungheria, la vedovanza e l'ingresso nel monastero di Sijena, dal quale il Re Pietro II, suo fratello, la fece uscire per farla sposare con Federico II Hohenstaufen, Re di Sicilia, che divenne imperatore del Sacro Romano Impero Germanico.
Il percorso espositivo prosegue soffermandosi in dettaglio sulle caratteristiche della comunità religiosa di Sijena e si conclude con la vita quotidiana del convento. I pannelli sono accompagnati da riproduzioni degli abiti utilizzati nel tempo, riproduzioni dei sarcofagi decorati di due Priore (secolo XV), della Regola di Sijena e della campana che serviva alla Priora per chiamare la comunità.
Arricchisce la mostra un audiovisivo sulla vita della comunità narrato in prima persona dall’ultima Priora eletta con il sistema tradizionale nel XIX secolo.
L'esposizione, visibile dalle 10 di martedì 5 marzo fino al 10 aprile, si concentra sulla unicità del Monastero di Sijena, centro per l'accoglienza delle donne della nobiltà aragonese, raccontando la vita quotidiana delle religiose.
Lo fa attraverso un'originale combinazione di documenti testuali che arrivano dall'Archivio Storico Provinciale di Huesca e di fondi fotografici conservati in diversi archivi, in particolare la Fototeca della Diputación Provincial de Huesca e l'Archivio Storico Provinciale di Saragozza.
Aragona porta così la sua storia e il suo patrimonio documentale in Sicilia per far conoscere un luogo unico, dalla sua fondazione alla fine del XII secolo, fino ai primi anni del XX secolo.
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La mostra, curata da Juan José Generelo, narra la quotidianità delle religiose, la Regola di Sijena che dal 1188 disciplinava la vita delle monache, indicando loro come organizzare le proprie giornate, con le successive modifiche e gli adattamenti nel corso dei secoli.Sono esposti dieci pannelli didattici che spiegano l'origine del monastero e la sua fondazione da parte di Sancha di Castiglia, con una mappa che mostra la Corona d’Aragona nel momento della fondazione del Monastero, con un breve viaggio sulla storia del monastero fino al secolo XIX e un plastico che ne riproduce i vari edifici.
Si passa poi ai pannelli che spiegano il legame di Sijena con Palermo e mettono in evidenza la biografia di Costanza d'Aragona, figlia di Sancha di Castiglia, la cui tomba si trova nella Cattedrale di Palermo.
Si racconta la sua vita, il primo matrimonio con il re d'Ungheria, la vedovanza e l'ingresso nel monastero di Sijena, dal quale il Re Pietro II, suo fratello, la fece uscire per farla sposare con Federico II Hohenstaufen, Re di Sicilia, che divenne imperatore del Sacro Romano Impero Germanico.
Il percorso espositivo prosegue soffermandosi in dettaglio sulle caratteristiche della comunità religiosa di Sijena e si conclude con la vita quotidiana del convento. I pannelli sono accompagnati da riproduzioni degli abiti utilizzati nel tempo, riproduzioni dei sarcofagi decorati di due Priore (secolo XV), della Regola di Sijena e della campana che serviva alla Priora per chiamare la comunità.
Arricchisce la mostra un audiovisivo sulla vita della comunità narrato in prima persona dall’ultima Priora eletta con il sistema tradizionale nel XIX secolo.
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