"Artisti dello Stretto": l'arte della Calabria e della Sicilia va in mostra a Messina

Il "Mito di Eros" di Gennaro Carresi
Nel nuovo spazio espositivo del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, nell’ambito del progetto "L’Opera al Centro" curato da Giuseppe La Motta, apre al pubblico la mostra "Artisti dello Stretto", visitabile dal 15 al 26 gennaio 2022, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 16.00 alle 18.40.
È una collettiva degli artisti calabresi Nuccio Bolignano, Gennaro Carresi, Enrico Meo, Demetrio Scopelliti e dei messinesi Nino Bruneo, Nino Cannistraci, Dora Casuscelli e Katia Lupò, con i testi di Anna Maimone.
Le due città dello Stretto, hanno alle spalle storia e realtà molto diverse, anche se spesso si sono trovate a vivere vicende e interessi comuni. Basti pensare alla tragica esperienza del terremoto e alla complessità delle problematiche della ricostruzione, ma anche alla straordinaria fusione dovuta al giornaliero passaggio di lavoratori.
Se degli artisti più che maturi si riuniscono in un progetto che pone al centro lo Stretto e la vita e la memoria delle due sponde è per confermare che la cultura e lo spirito critico non possono che condannare il particolarismo in tutte le sue forme.
"L’arte è da sempre -, scrive Argan -, un lavoro manuale trasposto in comunicazione concettuale. Compito degli artisti è, indipendentemente dagli strumenti, dare vita a delle esperienze capaci di cogliere la complessità e le istanze del nostro momento. Cambieranno le tecniche, gli strumenti, il modo di esprimersi e dominare gli strumenti. La sfida rimane quella di sempre: dare corpo e visibilità alla propria capacità a perseguire il Bello".
È una collettiva degli artisti calabresi Nuccio Bolignano, Gennaro Carresi, Enrico Meo, Demetrio Scopelliti e dei messinesi Nino Bruneo, Nino Cannistraci, Dora Casuscelli e Katia Lupò, con i testi di Anna Maimone.
Le due città dello Stretto, hanno alle spalle storia e realtà molto diverse, anche se spesso si sono trovate a vivere vicende e interessi comuni. Basti pensare alla tragica esperienza del terremoto e alla complessità delle problematiche della ricostruzione, ma anche alla straordinaria fusione dovuta al giornaliero passaggio di lavoratori.
Se degli artisti più che maturi si riuniscono in un progetto che pone al centro lo Stretto e la vita e la memoria delle due sponde è per confermare che la cultura e lo spirito critico non possono che condannare il particolarismo in tutte le sue forme.
"L’arte è da sempre -, scrive Argan -, un lavoro manuale trasposto in comunicazione concettuale. Compito degli artisti è, indipendentemente dagli strumenti, dare vita a delle esperienze capaci di cogliere la complessità e le istanze del nostro momento. Cambieranno le tecniche, gli strumenti, il modo di esprimersi e dominare gli strumenti. La sfida rimane quella di sempre: dare corpo e visibilità alla propria capacità a perseguire il Bello".
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Mondo terrestre, sottomarino e popolazioni: "Cristina Mittermeier" alla Gam di Palermo
-
BAMBINI E RAGAZZI
La vacanza più bella al Parco Avventura Madonie: come iscriversi ai Campi Estivi
-
ESPERIENZE
"Borghi dei Tesori Fest": 38 gioielli siciliani aprono le porte nei ponti di primavera