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"Caduti in catalessico" con Salvo Piparo e Ernesto Maria Ponte: il duo comico sul palco del Jolly

  • Teatro Jolly - Palermo
  • Dal 20 gennaio al 5 febbraio 2023 (solo venerdì, sabato e domenica) (evento concluso)
  • 21.15 (venerdì), 17.00 e 21.15 (sabato), 17.30 (domenica)
  • 18 euro (intero), 16 euro (ridotto)
  • Biglietti acquistabili online sul sito web del teatro o fisicamente al botteghino del Teatro Jolly (aperto dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30). Maggiori info al numero 091 6377377 o 091 6376336. Prenotazioni anche via Whatsapp al numero 328 8663774
Balarm
La redazione

Salvo Piparo ed Ernesto Maria Ponte

Una pièce allegra dentro un vuoto sociale che spesso annulla e interrompe il processo culturale ed evolutivo della nostra lingua, che invece di tramandare il linguaggio spesso lo mortifica con una volontaria dimenticanza.

Salvo Piparo ed Ernesto Maria Ponte tornano sul palco del Teatro Jolly di Palermo con lo spettacolo "Caduti in catalessico", in scena dal 20 gennaio al 5 febbraio 2023. Tutti gli spettacoli vanno in scena venerdì alle 21.15, sabato alle 17.00 e alle 21.15 e domenica alle 17.30.

Il duo continua ad esplorare il mondo delle parole, con un testo teatrale scritto dai due attori con Salvo Rinaudo e Vito Discrede.

Le due iconiche maschere palermitane, come suggerisce il titolo, scavano dentro l’anima popolare dei modi di dire, “giocando” con le espressioni più antiche e delle parole inusuali.

Un modo per cogliere attraverso il pubblico l’esigenza e la necessità di preservare il lessico, protagonista tanto quanto i sapori, gli odori e i paesaggi di questa terra.
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Le parole prendono colore e spessore attraverso i loro dialoghi, cuciti come abiti di scena, per rappresentare un mondo intero intriso di dominazioni, influenze e neologismi. Un’esplorazione continua che spazia con leggerezza dai più antichi linguaggi ai più recenti slang moderni.

Piparo e Ponte da anni hanno scelto di raccontare, con due cifre diverse, la gestualità intesa come linguaggio e la parola come immagine, trasformando la quotidianità del nostro fare in un vero e proprio teatro in grado di trasportare e fare immedesimare tutti, poiché a raccontare saranno proprio quelle abitudini, antiche e moderne, che attraverso le nostre locuzioni ci caratterizzano, traghettando il sentimento della parola da un eccesso biascicante a un estremo poetico e immaginifico.

Le musiche originali sono eseguite da Michele Piccione.
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