Carmelo Garigali festeggia il "Ritorno alla vita" a Messina: la mostra nella sua città dopo 30 anni

Dipinto di Carmelo Garigali
Per festeggiare il suo "Ritorno alla Vita" il maestro Carmelo Garigali (Messina) espone - al Teatro Vittorio Emanuele, in via Garibaldi a Messina - 35 tempere acriliche su tela e 6 sculture.
Nelle sue opere si srotola il filo di un discorso artistico ed esistenziale che richiama alla terra, a profondità ancestrali, a ciò che appare riconoscibile, come una pianta o frazioni umane che sfugge alla catalogazione e rinvia all'inconscio.
L'artista messinese va oltre la costruzione geometrica delle forme che appaiono sulla tela come fossero emersioni improvvise dal vuoto, le luci volumetriche rappresentate come in una vetrina con il loro sensuale contorsionismo, hanno vita propria, a sé stante, anche se nascono dal soffio frusciante del suo pennello instancabile.
Nei passaggi artistici delle opere esposte emergono con forza le passioni che maggiormente coinvolgono Garigali: la malacologia, i minerali e la natura in generale. Sono alcuni dei tanti interessi che trasferisce nelle tele, con una vitalità poliedrica che è la cifra della sua vita.
Una forza – oggi ritrovata – che questa mostra, organizzata da Giuseppe La Motta, direttore artistico di "Opera al Centro", offre come occasione di conoscenza e di ricarica culturale.
La mostra è accompagnata da una brochure con la presentazione critica di Velleda Bolognari e potrà essere visitata tutti i giorni, escluso il lunedì, dal 7 al 18 giugno, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Pittore prolifico, disegnatore e viaggiatore appassionato, Carmelo Garigali è pittore dallo stile peculiare e personale. La sua attività pittorica lo vede presente con una prima personale a Messina nel 1975, seguita da numerose altre esposizioni nella sua città, a Palermo, Milano, Verona e Torino.
Nel 1985 fu autore di una serie di murali a Limina, nel 1986 a San Piero Patti e nel 1987 a Rodi Milici e a Patti. Le sue pitture sono ordinati e morbidi campi cromatici, in cui il colore si apre in campiture piatte accostate con gusto e sintesi moderna.
Tuttavia, forse alla pittura di Antonello Trombadori (Roma, 1917 – Roma, 1993) è possibile accostare la sua ricca produzione di paesaggi che documentano le piccole realtà urbane della provincia messinese.
Nelle sue opere si srotola il filo di un discorso artistico ed esistenziale che richiama alla terra, a profondità ancestrali, a ciò che appare riconoscibile, come una pianta o frazioni umane che sfugge alla catalogazione e rinvia all'inconscio.
L'artista messinese va oltre la costruzione geometrica delle forme che appaiono sulla tela come fossero emersioni improvvise dal vuoto, le luci volumetriche rappresentate come in una vetrina con il loro sensuale contorsionismo, hanno vita propria, a sé stante, anche se nascono dal soffio frusciante del suo pennello instancabile.
Nei passaggi artistici delle opere esposte emergono con forza le passioni che maggiormente coinvolgono Garigali: la malacologia, i minerali e la natura in generale. Sono alcuni dei tanti interessi che trasferisce nelle tele, con una vitalità poliedrica che è la cifra della sua vita.
Una forza – oggi ritrovata – che questa mostra, organizzata da Giuseppe La Motta, direttore artistico di "Opera al Centro", offre come occasione di conoscenza e di ricarica culturale.
La mostra è accompagnata da una brochure con la presentazione critica di Velleda Bolognari e potrà essere visitata tutti i giorni, escluso il lunedì, dal 7 al 18 giugno, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Pittore prolifico, disegnatore e viaggiatore appassionato, Carmelo Garigali è pittore dallo stile peculiare e personale. La sua attività pittorica lo vede presente con una prima personale a Messina nel 1975, seguita da numerose altre esposizioni nella sua città, a Palermo, Milano, Verona e Torino.
Nel 1985 fu autore di una serie di murali a Limina, nel 1986 a San Piero Patti e nel 1987 a Rodi Milici e a Patti. Le sue pitture sono ordinati e morbidi campi cromatici, in cui il colore si apre in campiture piatte accostate con gusto e sintesi moderna.
Tuttavia, forse alla pittura di Antonello Trombadori (Roma, 1917 – Roma, 1993) è possibile accostare la sua ricca produzione di paesaggi che documentano le piccole realtà urbane della provincia messinese.
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