Come si distribuiva l'acqua potabile a Palermo: un originale itinerario alla scoperta dei "castelletti"

Una torre dell'acqua di Palermo
I Beati Paoli e i palazzi del Gattopardo, le strade degli antichi mercanti nell’antico quartiere della Loggia e i vicoli affollati di Ballarò, i luoghi dei bombardamenti del 1943 e le piazze dove l’Inquisizione celebrava i suoi autodafé, gli “atti di fede” che spesso terminavano in roghi.
E poi le escursioni fuori porta a Monte Pellegrino, a Grotta Conza, a Ficuzza: quest'anno "Le Vie dei Tesori" propone oltre novanta passeggiate guidate per scoprire Palermo e i suoi dintorni in compagnia di botanici, storici, naturalisti, esperti.
I sistemi di distribuzione usati per le acque potabili a Palermo sino alla fine dell’800 erano di due tipi: le acque di Scillato venivano portate in conduttura forzata ed erogate col sistema dei contatori e delle lenti idrometriche; quelle delle altre sorgenti erano condotte quasi tutte in tubi di argilla col sistema dei castelletti (torre d’acqua o Urna).
Questo sistema molto in uso in Sicilia è antichissimo: consisteva nel raccogliere le acque in una prima vasca dalla quale poi a mezzo di tubi si suddivideva nei diversi quartieri della città. La forma di questa vasca per lo più era quadrata, di modo che nei castelletti isolati ne risultava una specie di obelisco quadrangolare che si elevava a 10,15 o 20 metri dal piano.
I castelletti anticamente si trovavano sulle mura esterne di Palermo, ma con l’estendersi della città sono rimasti inglobati nei fabbricati per cui spesso ora si trovano in piazze o vie principali battute dal traffico o addirittura rinchiusi tra i fabbricati in specie di pozzi di luce nei quali sporgono tutte le cucine circostanti, o restano addossati ai fabbricati. Questa originale passeggiata condurrà alla scoperta dei castelletti o torri d’acqua.
E poi le escursioni fuori porta a Monte Pellegrino, a Grotta Conza, a Ficuzza: quest'anno "Le Vie dei Tesori" propone oltre novanta passeggiate guidate per scoprire Palermo e i suoi dintorni in compagnia di botanici, storici, naturalisti, esperti.
I sistemi di distribuzione usati per le acque potabili a Palermo sino alla fine dell’800 erano di due tipi: le acque di Scillato venivano portate in conduttura forzata ed erogate col sistema dei contatori e delle lenti idrometriche; quelle delle altre sorgenti erano condotte quasi tutte in tubi di argilla col sistema dei castelletti (torre d’acqua o Urna).
Questo sistema molto in uso in Sicilia è antichissimo: consisteva nel raccogliere le acque in una prima vasca dalla quale poi a mezzo di tubi si suddivideva nei diversi quartieri della città. La forma di questa vasca per lo più era quadrata, di modo che nei castelletti isolati ne risultava una specie di obelisco quadrangolare che si elevava a 10,15 o 20 metri dal piano.
I castelletti anticamente si trovavano sulle mura esterne di Palermo, ma con l’estendersi della città sono rimasti inglobati nei fabbricati per cui spesso ora si trovano in piazze o vie principali battute dal traffico o addirittura rinchiusi tra i fabbricati in specie di pozzi di luce nei quali sporgono tutte le cucine circostanti, o restano addossati ai fabbricati. Questa originale passeggiata condurrà alla scoperta dei castelletti o torri d’acqua.
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