"Con tinta y papel": a Palermo la mostra personale dell'artista messicano Juan Esperanza

Un'opera di Juan Esperanza
In occasione della decima edizione della "Settimana delle Culture" la libreria La stanza di carta – libri & arte di Palermo ospita la mostra personale dell'artista Juan Esperanza dal titolo "Con tinta y papel", a cura di Gianna Panicola, con inaugurazione martedì 28 settembre 2021 alle ore 18.00.
Quaderni, opere pittoriche di piccolo formato e qualche terracotta, incontrano il fantastico mondo della libreria di Pietro Onorato, instaurando curiose e interessanti relazioni.
«Sfogliando i quaderni di Juan Esperanza - dice la curatrice - si incontrano esseri ibridi, mutanti, molteplici che ci trasporteranno in un viaggio nelle culture mesoamericana e occidentale, e permetteranno anche di giocarci … un poco. Un racconto magico che disegnando cammina, si sdoppia in un volatile dalla testa umana, in crani multipli dalle lunghe bocche, in un intrigo erotico per poi voltare pagina. Rimandi a creature mitologiche che abitano civiltà ancestrali, sottolineando la profondità ctonia, il richiamo verso la vita e l’attrazione verso la morte. Nati dall’incontro tra la cultura messicana e quella mediterranea, in una giocosa comunione di umano, divino e animale. È espressione del sacro legame tra i corpi e la terra. Il cerchio oro sospeso che assume le sembianze di uovo sacro, è il grande spirito.»
Juan Esperanza, nasce a Città del Messico nel 1959. Compie gli studi presso l’Accademia Nazionale di pittura, scultura e grafica "La Esmeralda". Lavora per l'Istituto di Antropologia e Storia del Messico (INAH) come disegnatore e rilevatore, nelle più importanti zone archeologiche del Messico come Chichen Itza, Montealbàn, per poi trasferirsi in Europa e in seguito a Sutera (CL), dove vive e lavora. Partecipa alla XLIV Biennale di Venezia, la IV Bienal de Cuenca Ecuador, la II Biennale D’Arte Sacra di Siracusa, la II e la III Triennale d’Arte Sacra Contemporanea di Lecce. Ha esposto, inoltre, in numerose personali e collettive in Spagna, Francia, Germania, Belgio, Emirati Arabi, Stati Uniti, Australia, Venezuela, Ecuador, Argentina, Messico. Nel 2017 ha realizzato l'installazione Reperti, nel corso di una residenza d'artista presso il Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo di Agrigento.
Quaderni, opere pittoriche di piccolo formato e qualche terracotta, incontrano il fantastico mondo della libreria di Pietro Onorato, instaurando curiose e interessanti relazioni.
«Sfogliando i quaderni di Juan Esperanza - dice la curatrice - si incontrano esseri ibridi, mutanti, molteplici che ci trasporteranno in un viaggio nelle culture mesoamericana e occidentale, e permetteranno anche di giocarci … un poco. Un racconto magico che disegnando cammina, si sdoppia in un volatile dalla testa umana, in crani multipli dalle lunghe bocche, in un intrigo erotico per poi voltare pagina. Rimandi a creature mitologiche che abitano civiltà ancestrali, sottolineando la profondità ctonia, il richiamo verso la vita e l’attrazione verso la morte. Nati dall’incontro tra la cultura messicana e quella mediterranea, in una giocosa comunione di umano, divino e animale. È espressione del sacro legame tra i corpi e la terra. Il cerchio oro sospeso che assume le sembianze di uovo sacro, è il grande spirito.»
Juan Esperanza, nasce a Città del Messico nel 1959. Compie gli studi presso l’Accademia Nazionale di pittura, scultura e grafica "La Esmeralda". Lavora per l'Istituto di Antropologia e Storia del Messico (INAH) come disegnatore e rilevatore, nelle più importanti zone archeologiche del Messico come Chichen Itza, Montealbàn, per poi trasferirsi in Europa e in seguito a Sutera (CL), dove vive e lavora. Partecipa alla XLIV Biennale di Venezia, la IV Bienal de Cuenca Ecuador, la II Biennale D’Arte Sacra di Siracusa, la II e la III Triennale d’Arte Sacra Contemporanea di Lecce. Ha esposto, inoltre, in numerose personali e collettive in Spagna, Francia, Germania, Belgio, Emirati Arabi, Stati Uniti, Australia, Venezuela, Ecuador, Argentina, Messico. Nel 2017 ha realizzato l'installazione Reperti, nel corso di una residenza d'artista presso il Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo di Agrigento.
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