"Ritorni alle terre", da Alda Merini a Wagner: il Conservatorio Bellini tra poesia e musica

Un'esperienza teatrale che combina poesia e musica per indagare il rapporto archetipico dell’uomo con la sua terra: è la performance che giovedì 5 luglio alle ore 21 arriva al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo.
Inquadratro nel programma della Stagione 401, l'opera è ideata e diretta da Maria Paola Altese, anglista e docente dell'Istituto e propone un percorso di sperimentazione e di conoscenza che ha coinvolto a tutto tondo il Conservatorio di Palermo.
Docenti e allievi, infatti, hanno costruito particolarissimi paesaggi sonori con quasi tutte le musiche originali – tranne due Lieder di R. Wagner - composte dagli studenti delle classi di Musica elettronica e di Composizione.
Su questi paesaggi si stagliano le voci recitanti con improvvisazioni vocali delle docenti di canto Patrizia Pace (Madame Sosostris da Eliot), Nina Alessi (per il testo di Alda Merini) e Tiziana Arena (il migrante di “Senza speranza”).
Accanto a loro si esibiscono gli studenti Gianbartolo Porretta e Luca Rizzo (pianoforte), Martina Mazzola e Chiara Fiorani (soprani), Vincenzo Faraone (sassofono), Salvatore Vitale (fisarmonica) e saranni presenti gli originali sfondi corali interpretati da allievi di canto.
"Ritorni alle terre" trae ispirazione da "The Waste Land" di Eliot e, attraverso "La terra santa" di Alda Merini, giunge a "Panormus", poemetto dell’attore e scrittore David Carrigan dedicato ai luoghi della memoria a partire proprio da Palermo.
Lo spettacolo si propone di avviare una riflessione non retorica sui temi della patria e della distanza, del viaggio come ricerca di sé e come mutamento. Nel loro percorso teatrale, gli studenti del Conservatorio si sono interrogati sui confini e sui molteplici ritorni dell’esistenza, ma soprattutto sul senso del viaggio, quando la traversata è il naufragio dell’uomo e delle sue speranze affidate a un’unica strada, che si rivela mortale.
Inquadratro nel programma della Stagione 401, l'opera è ideata e diretta da Maria Paola Altese, anglista e docente dell'Istituto e propone un percorso di sperimentazione e di conoscenza che ha coinvolto a tutto tondo il Conservatorio di Palermo.
Docenti e allievi, infatti, hanno costruito particolarissimi paesaggi sonori con quasi tutte le musiche originali – tranne due Lieder di R. Wagner - composte dagli studenti delle classi di Musica elettronica e di Composizione.
Su questi paesaggi si stagliano le voci recitanti con improvvisazioni vocali delle docenti di canto Patrizia Pace (Madame Sosostris da Eliot), Nina Alessi (per il testo di Alda Merini) e Tiziana Arena (il migrante di “Senza speranza”).
Accanto a loro si esibiscono gli studenti Gianbartolo Porretta e Luca Rizzo (pianoforte), Martina Mazzola e Chiara Fiorani (soprani), Vincenzo Faraone (sassofono), Salvatore Vitale (fisarmonica) e saranni presenti gli originali sfondi corali interpretati da allievi di canto.
"Ritorni alle terre" trae ispirazione da "The Waste Land" di Eliot e, attraverso "La terra santa" di Alda Merini, giunge a "Panormus", poemetto dell’attore e scrittore David Carrigan dedicato ai luoghi della memoria a partire proprio da Palermo.
Lo spettacolo si propone di avviare una riflessione non retorica sui temi della patria e della distanza, del viaggio come ricerca di sé e come mutamento. Nel loro percorso teatrale, gli studenti del Conservatorio si sono interrogati sui confini e sui molteplici ritorni dell’esistenza, ma soprattutto sul senso del viaggio, quando la traversata è il naufragio dell’uomo e delle sue speranze affidate a un’unica strada, che si rivela mortale.
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