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Dagli imperatori ai dissidenti maoisti: una doppia mostra (audace) al Palazzo della Cultura di Catania

  • Palazzo Platamone (Palazzo della Cultura) - Catania
  • Dal 15 novembre 2019 al 31 marzo 2020 (evento rinviato a data da destinarsi)
  • Visitabile dal lunedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00, esclusi i festivi
  • Ingresso con ticket (prezzi ridotti per gli studenti)
  • Informazioni al numero 095 7398093, per le visite guidate chiamare il numero 366 8708671
Balarm
La redazione

Maori - Paul Gauguin

Arte contemporanea, alto artigianato cinese, propaganda maoista e opposizione al regime per una immersione visiva ed emozionale nelle ansie dell'Uomo: dal 15 novembre al 31 marzo al Palazzo della Cultura di Catania, è possibile ammirare una doppia esposizione ("Cina, Arte in Movimento" e "Gauguin, Diario di Noa Noa") che i curatori Daniela Arionte, Giacomo Fanale, Giuseppe Frazzetto, Vincenzo Sanfo propongono con il Comune di Catania.

Due percorsi diametralmente opposti, da un lato l'immensa e misteriosa Cina con la sua frenesia di movimento alla conquista del mondo dopo secoli di isolamento e dall'altro il buen retiro polinesiano dell'anima inquieta di Paul Gauguin che da quel mondo confuso decise di ritirarsi tra le bellezze selvagge e seducenti dei Maori, lasciando opere memorabili e suggestive.

Centinaia di opere e oggetti, dunque, per descrivere e scoprire le ansie del popolo cinese che si è messo in movimento, colonizzando intere regioni del mondo occidentale, rimanendone tuttavia distanti e mantenendo una propria identità quasi imperscrutabile. 
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L'idea è quella di offrire uno spaccato dell'arte e della cultura orientale, antica e moderna, e di fornire al visitatore uno scenario che abbraccia un po’ tutti i campi creativi di questo Paese. 

Saranno presentate le fotografie di Xiao-Lu, l'artista che a causa di una performance dal contenuto rivoluzionario, fu arrestata nel 1998. Ma da questo percorso corale, che sembra identico nelle sue liturgie, si stagliano altre figure artistiche capaci di far riflettere rompendo schemi rigidissimi: Ai Weiwei e Song Yongping sono solo alcuni degli artisti presenti in questa mostra con tutta la loro forza trasgressiva.

Di rottura, anche se in senso contrario, l'esperienza e la vita stessa di Paul Gauguin (Parigi, 1848 – Hiva Oa, 1903), uomo di navi e di mare che decide di ritirarsi in una piccola isola della Polinesia raccontandola con le sue opere come un Paradiso in terra dove la bellezza dei paesaggi e la sensualità dei corpi maori liberati da ogni convenzione perbenista diventano emblema di gioia e benessere.

In mostra, oltre sessanta opere, tra cui le 21 xilografie penate e realizzate dal pittore francese, appositamente per illustrare il suo primo diario polinesiano e stampate dal suo amico, Daniel de Monfreid. Le opere esposte, racchiudono e raccontano tutto il mondo selvaggio, primitivo e sciamanico, che colpì e ispirò così profondamente e in maniera indelebile, l'arte di Gauguin.

Assieme alle magiche xilografie, saranno esposte anche due straordinarie opere scultoree, una terracotta chiamata "Hina et Tifatou o Vases aux Quatre Dieux" di cui un esemplare è custodito al Musee d’Orsay" e che, recentemente è stata esposta al Moma di New York, affiancata da un bronzo "Tii a la coquille o Idole a la coquille" tratta dal legno scolpito, nel 1896 e, attualmente custodito, anch’esso, al Musee D'Orsay di Parigi. 

Nel 1891 Paul Gauguin arriva a Tahiti, dove si fermerà per tre anni e dove ritornerà nel 1895, dopo un breve e penoso rientro in Francia. Lontano dalle regole e dai preconcetti di una società che l’artista non riesce più ad accettare e che sente come limitante, questo paradiso terrestre rappresenta per lui un approdo, una meta dove ritrovare sé stesso e dove riprendere la sua pittura.

Gli anni di Tahiti rappresentano il periodo più fecondo della sua intera esistenza. Gauguin vuole fondersi con questa nuova civiltà, diventarne parte integrante. Per cercare un senso di appartenenza alle varie comunità che lo ospitano, egli va alla scoperta del profumo di questa terra (noa-noa significa appunto ‘che profuma’). Ed è Teura, la tredicenne sposa tahitiana, a guidarlo; la dolce piccola Teura diviene per Guaguin quasi una sacerdotessa di quel magico, inestricabile paradiso.

Per Gauguin, e soprattutto per la sua pittura, è un’esperienza decisiva, è come tornare alle radici dell’esistenza, a un mondo fatto di istinto, di genuinità, di ritmi naturali e di silenzi. Ed è questa realtà che Gauguin ritrae nelle sue tele e racconta nelle pagine di un quaderno che intitola semplicemente “Noa Noa”, profumo. Gauguin torna in Francia definitivamente nel 1901, richiamato in patria da importanti affari di famiglia.

L'associazione Guide Turistiche Catania organizza delle visite guidate, visite partecipate e laboratori didattici adatti a qualunque fascia d'età, su prenotazione al numero 366 8708671.
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