Disegni, cianotipie e una canzone a sfondo erotico per "Sexophilia", la bi-personale di De Grandi e Franzella
Nell'estate 2019 Francesco De Grandi durante il simposio di pittura alla fondazione Lac o Le Mon di San Cesario di Lecce, inizia un ciclo di acquerelli erotici che nel tempo ha continuato a produrre con spirito ludico e intimista. Sono immagini di donne, uomini, animali mostruosi nell'atto sessuale, in pose provocanti o in atti onanistici.
Il sesso è attraversato trasversalmente con direttrici che vanno dal mero porno hard-core fino alla mitologia classica. La tecnica dell'acquerello restituisce una fluidità di tocco e di pensiero, come se potessimo scrutare nella mente dell'artista e vedere il flusso del suo piacere.
Contestualmente Daniele Franzella si ritrova a lavorare sul "tema" producendo una serie di cianotipie di analoga ispirazione. A partire dagli effetti letterari dell'amore romantico dei troubadours, che in tutti i modi prova a non invilirsi con l'amore carnale, le sue cianotipie sembrano immagini rubate alla pudicizia di un talamo nuziale.
A suggellare la mostra, allestita alla RizzutoGallery da domenica 14 febbraio con ingressi contingentati, la partecipazione di Serena Ganci e Simona Norato che per questa occasione si riuniscono in iotatola, creando un brano ad hoc intitolato "Sexophilia".
Le due musiciste riportano l'erotismo dell'autore americano Henry Miller rielaborando il testo di Opus Pistorum, narrazione che racconta le gesta sessuali di Alf.
Il brano, scritto da Simona Norato, è stato arrangiato in pieno stile iotatola, con la collaborazione di Roberto Cammarata, Angelo Sicurella, Marta Cannuscio, Carmelo Drago e Giuseppe Rizzo e sarà accompagnato da un video, realizzato da Azzurra Messina con la vena ironica che contraddistingue la sua produzione artistica, giocato sulle ambiguità visive.
Partendo dal gioco - sia come elemento fondamentale non solo per il creato artistico, ma anche nell'ambito sessuale - il video presenta immagini dal sapore vintage, quasi "innocenti", ma che svelano la carica erotica del brano.
Il sesso è attraversato trasversalmente con direttrici che vanno dal mero porno hard-core fino alla mitologia classica. La tecnica dell'acquerello restituisce una fluidità di tocco e di pensiero, come se potessimo scrutare nella mente dell'artista e vedere il flusso del suo piacere.
Contestualmente Daniele Franzella si ritrova a lavorare sul "tema" producendo una serie di cianotipie di analoga ispirazione. A partire dagli effetti letterari dell'amore romantico dei troubadours, che in tutti i modi prova a non invilirsi con l'amore carnale, le sue cianotipie sembrano immagini rubate alla pudicizia di un talamo nuziale.
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Una fuoriuscita dalle insuperabili barriere della moralità e della convenzione, dove nella monocromia dei blu annegano piccoli racconti voyeuristici; racconti a bassa voce di desiderio e corruzione.A suggellare la mostra, allestita alla RizzutoGallery da domenica 14 febbraio con ingressi contingentati, la partecipazione di Serena Ganci e Simona Norato che per questa occasione si riuniscono in iotatola, creando un brano ad hoc intitolato "Sexophilia".
Le due musiciste riportano l'erotismo dell'autore americano Henry Miller rielaborando il testo di Opus Pistorum, narrazione che racconta le gesta sessuali di Alf.
Il brano, scritto da Simona Norato, è stato arrangiato in pieno stile iotatola, con la collaborazione di Roberto Cammarata, Angelo Sicurella, Marta Cannuscio, Carmelo Drago e Giuseppe Rizzo e sarà accompagnato da un video, realizzato da Azzurra Messina con la vena ironica che contraddistingue la sua produzione artistica, giocato sulle ambiguità visive.
Partendo dal gioco - sia come elemento fondamentale non solo per il creato artistico, ma anche nell'ambito sessuale - il video presenta immagini dal sapore vintage, quasi "innocenti", ma che svelano la carica erotica del brano.
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