Dove i potenti re normanni si sollazzavano d’estate: le visite al Castello della Zisa di Palermo

Il Castello della Zisa
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
Questo è il luogo per eccellenza dove i potenti e illuminati re normanni si rifugiavano nel periodo della calura estiva, tra riposo e sollazzi. Voluto da Guglielmo I e poi completato da Guglielmo II, il Castello alla Zisa ricadeva all’interno del parco reale, il “Genoardo”, che si estendeva a perdita d’occhio. Il giardino era un’oasi con alberi, piante, fiori, frutti, fontane zampillanti e animali esotici.
La Zisa, come suggerisce l’etimologia araba, era proprio “la splendida”. Ancor oggi esercita un grande fascino. Dentro, occhio alle nicchie, alle semicupole con decorazioni “ad alveare” e alla canaletta sul pavimento dove un tempo scorreva l’acqua refrigerante. Tutto da visitare, ascoltando anche le accattivanti leggende. Fuori, purtroppo, non c’è più il “Genoardo”.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 40 minuti e non è accessibile ai disabili.
Questo è il luogo per eccellenza dove i potenti e illuminati re normanni si rifugiavano nel periodo della calura estiva, tra riposo e sollazzi. Voluto da Guglielmo I e poi completato da Guglielmo II, il Castello alla Zisa ricadeva all’interno del parco reale, il “Genoardo”, che si estendeva a perdita d’occhio. Il giardino era un’oasi con alberi, piante, fiori, frutti, fontane zampillanti e animali esotici.
La Zisa, come suggerisce l’etimologia araba, era proprio “la splendida”. Ancor oggi esercita un grande fascino. Dentro, occhio alle nicchie, alle semicupole con decorazioni “ad alveare” e alla canaletta sul pavimento dove un tempo scorreva l’acqua refrigerante. Tutto da visitare, ascoltando anche le accattivanti leggende. Fuori, purtroppo, non c’è più il “Genoardo”.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 40 minuti e non è accessibile ai disabili.
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