Due mondi opposti si incontrano sul palco del Biondo: una capitalista e un comunista "Nel nome del padre"

Paolo Briguglia e Silvia Ajelli in "Nel nome del padre"
Due giovani si ritrovano in un luogo misterioso, una sorta di purgatorio in cui devono liberarsi dai propri drammatici ricordi per approdare a una meritata pace eterna: ecco i protagonisti di "Nel nome del padre" di Luigi Lunari in scena a Palermo per la nuova stagione del teatro Biondo.
Diretti da Alfio Scuderi, gli attori Paolo Briguglia e Silvia Ajelli intepretano Rosemary e Aldo: i due provengono dai poli opposti della nostra società, sono figli di due importanti uomini politici, storicamente esistiti, di contrapposte posizioni ideologiche.
Lei è figlia di un uomo potentissimo, un vero e proprio protagonista del mondo del potere e del danaro. Lui è il figlio di un povero rivoluzionario, per lungo tempo esule dalla sua patria, che ha lottato per sconfiggere quel mondo ed imporre una nuova eguaglianza tra gli uomini.
Una "capitalista" e un "comunista", insomma. Entrambi i figli hanno pagato un durissimo prezzo alla personalità e alle ambizioni – pur così diverse – dei loro padri, dai quali sono rimasti rrimediabilmente schiacciati.
Il dramma di "Nel nome del padre" si sviluppa intorno al serrato dialogo liberatorio di questi due personaggi, in un luogo dell’anima non ben precisato, quasi una sala d’attesa verso un ipotetico aldilà.
Diretti da Alfio Scuderi, gli attori Paolo Briguglia e Silvia Ajelli intepretano Rosemary e Aldo: i due provengono dai poli opposti della nostra società, sono figli di due importanti uomini politici, storicamente esistiti, di contrapposte posizioni ideologiche.
Lei è figlia di un uomo potentissimo, un vero e proprio protagonista del mondo del potere e del danaro. Lui è il figlio di un povero rivoluzionario, per lungo tempo esule dalla sua patria, che ha lottato per sconfiggere quel mondo ed imporre una nuova eguaglianza tra gli uomini.
Una "capitalista" e un "comunista", insomma. Entrambi i figli hanno pagato un durissimo prezzo alla personalità e alle ambizioni – pur così diverse – dei loro padri, dai quali sono rimasti rrimediabilmente schiacciati.
Il dramma di "Nel nome del padre" si sviluppa intorno al serrato dialogo liberatorio di questi due personaggi, in un luogo dell’anima non ben precisato, quasi una sala d’attesa verso un ipotetico aldilà.
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