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"Ecstasy & Oracles" a Monreale: le sculture di Jan Fabre in mostra al Complesso Monumentale di Monreale

  • Complesso monumentale Guglielmo II - Monreale (Pa)
  • Dal 6 luglio al 4 novembre 2018 (evento concluso)
  • Dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.45, domenica dalle 8 alle 9.15 e dalle 14.30 alle 16.45
  • 10 euro (mostra e visita al Complesso Monumentale)
  • Per info e costi consultare il sito web di Coopculture o telefonare al numero 0922 1839996
Balarm
La redazione

"L'uomo che porta la croce" dell'artista fiammingo Jan Fabre

È inquadrata nei Collateral Events di Manifesta 12 la mostra "Ecstasy & Oracles" di Jan Fabre, che fino a domenica 4 novembre rimarrà esposta in due diverse location: il Complesso Monumentale dei Benedettini di Monreale e il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento (leggi qui la mostra ad Agrigento).

Curata da Joanna de Vos e Melania Rossi, "Jan Fabre, Ecstasy & Oracles" è una mostra nata dalla collaborazione tra MondoMostre e le istituzioni siciliane, nello specifico la Diocesi di Monreale, quella di Agrigento e il Parco archeologico della Valle dei Templi. 

L'esposizione coinvolge sia l’aspetto spirituale e sacrale del Duomo di Monreale che la spiritualità greca pagana, grazie a una selezione di opere in possesso di una stratificazione simbolica che fa riferimento a tutti i simboli precristiani ripresi poi dalla religione cattolica. 

I lavori esposti sono cinquanta, realizzati fra il 1982 e il 2016: sculture in cera e in bronzo, disegni, film che documentano performance e mosaici di cangianti corazze di scarabei.
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Jan Fabre, artista di Anversa che si ispira ai grandi maestri fiamminghi, ha scelto come alter ego sin dai suoi esordi lo scarabeo. Questo insetto è antico simbolo di metamorfosi e passaggio tra la vita e la morte.

Proprio nello splendido Duomo di Monreale, lo scarabeo trova una collocazione straordinaria, con sculture ricoperte di scarabei iridescenti.
Al tema del rapporto ciclico e metamorfico tra materiale e spirituale si collegano anche le sculture in bronzo color oro esposte in due ulteriori spazi all’interno del complesso, la stanza adiacente all’Ex Dormitorio e la cappella di San Benedetto, per la prima volta aperta al pubblico.

In un passaggio di grande coerenza sia tematica che visiva, nel Duomo sarà esposto “L’uomo che porta la croce”, scultura a grandezza naturale che celebra il dubbio, la natura fisica e spirituale conviventi nell’essere umano.

Nella sala attigua all’Ex Dormitorio, saranno esposte tre sculture in bronzo che rappresentano degli scarabei recanti sul dorso rispettivamente una croce latina, un albero di alloro e un bastone vescovile.

La mostra sarà un susseguirsi di spazi scenici e sacrali, in cui il maestro belga e le curatrici intendono richiamare con un linguaggio contemporaneo i mosaici del Duomo, sia da un punto di vista estetico che di significato.

Il racconto sarà quello di una rivelazione artistica e spirituale, che si compie nella continua revisione, nel ripensamento e nella reinvenzione di sé stessi, suggerita anche dal dialogo tra le opere di Jan Fabre e quelle che abitano da sempre la cattedrale.
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