Elettra, il dolore come forma di libertà: il mito si riscrive al Teatro Biondo di Palermo

Un affascinante e inquietante viaggio tra mito e moderna psicanalisi, tra dramma borghese e tragedia classica. 

Al Teatro Biondo di Palermo, "Il lutto si addice ad Elettra" porta in scena una delle figure più intense del mito classico, restituendone tutta la verticalità del dolore, la densità della solitudine e la feroce originalità di un personaggio che rifiuta ogni mediazione.

In programma dal 7 all'11 gennaio, lo spettacolo riscrive Elettra non come semplice figura tragica, ma come voce viva che si misura con il lutto, la memoria e la propria irrevocabile ricerca di giustizia.

Scritto da Eugene O’Neill nel 1931, questo capolavoro della drammaturgia del Novecento, nel quale si riverbera in chiave moderna l’epopea degli Atridi narrata da Eschilo nell’Orestea, torna in scena con l’immaginifica regia di Davide Livermore.

In uno spazio scenico suggestivo, che è specchio distorto della mente umana, lo spettacolo fa emergere tutte le tensioni e le contraddizioni di personaggi-mito, incarnazioni tragiche che rispecchiano inquietudini eterne.