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"Essere": la produzione artistica dell'artista Giovanni Piazza a Santo Stefano Quisquina

  • Ex circolo Verga - Farmacia Jacoponelli, via Roma 53 - Santo Stefano Quisquina (Ag) - Vedi mappa
  • Dal 4 gennaio al 9 febbraio 2020 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 21.00; sabato e domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00
  • Gratuito
Balarm
La redazione

"Change the earth" di Giovanni Piazza (part.)

La mostra all'Ex circolo Verga, in via Roma 53 a Santo Stefano Quisquina, presenta alcuni dei pezzi più significativi della grande produzione artistica di Giovanni Piazza, mostrando (per la prima volta) l'opera rimasta nascosta al mondo per oltre 16 anni. 

Scorrendo tra i suoi lavori, l'immaginario dell'artista offre allo spettatore un insieme multiforme di temi e figure, in cui ricorre spesso il tema etico del pacifismo, in un modo talvolta selvatico e scanzonato, talvolta portavoce dei sentimenti più docili dell'animo umano come si vede nella scenetta campestre del piccolo dipinto intitolato "Il mio caro amico vecchio cane", in cui il pittore ritrae il delicatissimo sentimento di fedeltà e amore tra l’essere umano e l’animale che lo accompagna nel cammino.

La mostra "Essere" testimonia la volontà di una comunità civica, da sempre attenta ai suoi figli artisti, ad assegnare anche gradita accoglienza al suo percorso espressivo, come viatico per una vita futura sempre governata dall’arte e nutrita del dialogo con il mondo dell’arte. 
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L'esposizione ha tra i suoi sostenitori culturali l'Osservatorio Outsider di Palermo, la cui rivista in uscita nella primavera 2020 (on line e cartacea) conterrà un ampio servizio su Giovanni Piazza. 

Giovanni Piazza nasce il 29 novembre 1968 a Santo Stefano Quisquina, appena un anno dopo, nel '69, i suoi genitori emigrano in Germania, a Münster. Nella cittadina tedesca costruisce la propria vita, ne frequenta la scuola, lavora per una fabbrica di materie prime e successivamente in una falegnameria. In seguito viene assunto come aiuto scenografo da una rinomata compagnia teatrale itinerante (la Konzertdirektion Bingel di Damstadt e Francoforte).

Il lavoro da scenotecnico e pittore di teatro è fondamentale per apprendere la tecnica pittorica per lo sviluppo del suo futuro operato artistico. Nel 2003 tona in Sicilia, qui, nel paesino d'origine conduce una vita appartata e discreta, svolgendo piccoli lavori occasionali e dedicando gran parte del tempo a una pittura tutta votata alla minuziosa inseminazione di un habitat proliferante di figure.

La pittura diviene per Giovanni, un rifugio, un'arca salvifica, comincia così a dare vita ad una serie ininterrotta di quadri e sculture che hanno finito con il diventare il diario figurato del suo personale e segreto dialogo con il mondo abitato (dagli uomini e dagli animali, dalla flora e dagli oggetti) sovrascritto talvolta da frasi ed epigrafi, come a voler rinforzare le proprie intenzioni comunicative.
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