Carri, maschere e allegria: la 56esima edizione del Carnevale di Avola

Giunto alla sua 56esima edizione (visualizza programma), del Carnevale ad Avola si fa menzione già a partire dal Novecento e il focus è sulle maschere che, in quei giorni, erano la principale attrazione della città.
Nel corso delle festività, si alternano significativi momenti di allegria che si concludono la notte del martedì con il rogo del pupazzo rappresentante Re Carnevale. In particolare, nel pomeriggio del sabato grasso, comincia a girare per le vie cittadine il pupazzo, detto Re Carnevale, al suono della banda musicale.
La domenica pomeriggio, da viale Lido, ha inizio la sfilata di carri allegorici ed infiorati, con gruppi mascherati e talvolta carretti siciliani. La sera si suona in piazza e la gente passeggia fra coriandoli e stelle filanti.
Il lunedì è quasi interamente dedicato alla recita dei canti carnascialeschi (poesie dialettali), la tradizione è stata ripresa con la conservazione del termine dialettale di "Storii".
Il martedì è dedicato alle prove finali della gara di poesie dialettali e alla sfilata simile a quella della domenica chiusa dal una classifica con premi in denaro e la cremazione del Re Carnevale. Pietanza tipica del periodo sono i maccarruna ccà ricotta e u sucu (maccheroni conditi con ricotta e salsa di pomodoro).
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