Gioielli dell'Algeria e sculture del Mali: l'Africa e la Sicilia nella nuova mostra di Palazzo Sant'Elia
Richard Onyango (Kenia)
Un ponte tra due continenti nel segno dell’arte è la mostra Crossing Africa, a cura della Fondazione Orestiadi di Gibellina, con opere che provengono dal Museo delle Trame Mediterranee e realizzata in collaborazione con la Fondazione Sant’Elia negli spazi dell’omonimo palazzo palermitano.
A partire dal concept del Museo, il percorso espositivo si articola in una sezione di arti decorative e in una di arti visive. Gioielli, tessuti e manufatti documentano la maestria degli artigiani, che dalla tradizione attingono forme e decori per la loro realizzazione.
Sono in mostra i gioielli dell’Algeria, di raffinata eleganza, in argento cesellato ornato con filigrana, corallo e smalti secondo una tradizione che risale all’alto medioevo, le collane in copale del Marocco, i gioielli delle comunità ebraiche della Tunisia.
Sono in mostra, inoltre, il copricapo in perline colorate dei Yoruba della Nigeria e le sofisticate sculture dei Dogon del Mali, a cui tanto debbono le avanguardie artistiche occidentali.
Con queste opere dialogano quelle rivolte o dedicate all’Africa degli artisti italiani Andrea Cusumano, Alfonso Leto, Francesco Impellizzeri, Innocente, Gai Candido, Giusto Sucato ed Alfredo Romano, a cui si aggiunge la svizzera Rita Ernst, che affrontano nelle loro opere differenti aspetti e sfaccettature del complesso rapporto tra Europa ed Africa.
La mostra - visitabile tutti i giorni, dal 12 giugno al 30 ottobre 2021 - è il primo appuntamento che presenta la collaborazione tra la Fondazione Orestiadi e la Fondazione Sant’Elia, che fa seguito ad un protocollo d’intesa recentemente sottoscritto.
Calogero Pumilia, presidente della Fondazione Orestiadi, manifesta la convinzione che a partire da questa iniziativa la proficua collaborazione tra i due enti arricchirà
l’offerta culturale della città con le iniziative e gli stimoli di giovani artisti, curatori ed intellettuali.
Leoluca Orlando, presidente della Fondazione Sant’Elia, afferma: «questo è il primo risultato di una collaborazione strategica tra Fondazione Sant’Elia e Fondazione
Orestiadi che prende avvio da una splendida mostra delle bellezze dell’Africa.
L’Africa è stato il passato lontano e può essere ora il futuro del mondo con le sue ricchezze umane, artistiche e naturali. Le due Fondazioni intendono fare di Palermo
e della Sicilia uno straordinario luogo di incontro tra Europa ed Africa».
A partire dal concept del Museo, il percorso espositivo si articola in una sezione di arti decorative e in una di arti visive. Gioielli, tessuti e manufatti documentano la maestria degli artigiani, che dalla tradizione attingono forme e decori per la loro realizzazione.
Sono in mostra i gioielli dell’Algeria, di raffinata eleganza, in argento cesellato ornato con filigrana, corallo e smalti secondo una tradizione che risale all’alto medioevo, le collane in copale del Marocco, i gioielli delle comunità ebraiche della Tunisia.
Sono in mostra, inoltre, il copricapo in perline colorate dei Yoruba della Nigeria e le sofisticate sculture dei Dogon del Mali, a cui tanto debbono le avanguardie artistiche occidentali.
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La sezione di arti visive presenta le opere degli artisti algerini Amar Briki ed Hakim Abbaci, dei senegalesi Ndoye Mohamadu e Moussa Traore, dei tunisini Lisa Seror, Meyra Yedidsion, Kaled Ben Slimane, del keniota Richard Onyango e dell’egiziano Adel Al Siwi, realizzate nel corso delle residenze di artisti a Gibellina e poi dal museo delle Trame Mediterranee a partire dagli anni ‘70.Con queste opere dialogano quelle rivolte o dedicate all’Africa degli artisti italiani Andrea Cusumano, Alfonso Leto, Francesco Impellizzeri, Innocente, Gai Candido, Giusto Sucato ed Alfredo Romano, a cui si aggiunge la svizzera Rita Ernst, che affrontano nelle loro opere differenti aspetti e sfaccettature del complesso rapporto tra Europa ed Africa.
La mostra - visitabile tutti i giorni, dal 12 giugno al 30 ottobre 2021 - è il primo appuntamento che presenta la collaborazione tra la Fondazione Orestiadi e la Fondazione Sant’Elia, che fa seguito ad un protocollo d’intesa recentemente sottoscritto.
Calogero Pumilia, presidente della Fondazione Orestiadi, manifesta la convinzione che a partire da questa iniziativa la proficua collaborazione tra i due enti arricchirà
l’offerta culturale della città con le iniziative e gli stimoli di giovani artisti, curatori ed intellettuali.
Leoluca Orlando, presidente della Fondazione Sant’Elia, afferma: «questo è il primo risultato di una collaborazione strategica tra Fondazione Sant’Elia e Fondazione
Orestiadi che prende avvio da una splendida mostra delle bellezze dell’Africa.
L’Africa è stato il passato lontano e può essere ora il futuro del mondo con le sue ricchezze umane, artistiche e naturali. Le due Fondazioni intendono fare di Palermo
e della Sicilia uno straordinario luogo di incontro tra Europa ed Africa».
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