Gli stucchi di Serpotta a un passo dalla Cattedrale: le visite all'Oratorio dei Santi Pietro e Paolo di Palermo
L'Oratorio dei Santissimi Pietro e Paolo a Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
In una zona ad alta concentrazione di tesori storico-artistici, tra la Cattedrale e il Palazzo arcivescovile, si trova l’oratorio dei Santissimi Pietro e Paolo, edificato alla fine del 1600.
Il fastoso portale, con colonne tortili fiorate, fu disegnato da Paolo Amato. In una nicchia c’è la statua dell’Immacolata. L’interno, progettato dallo stesso celebre architetto, è un’unica aula con due altari laterali, nicchie, frontoni e sculture illuminate dalla luce proveniente dalle grandi finestre. Non manca la mano del maestro Giacomo Serpotta, che anche qui profuse il suo genio artistico.
A lui sono attribuiti gli stucchi che decorano gli altari di san Ferdinando e di santa Rosa e i due medaglioni con “La consegna delle chiavi a san Pietro” e “La conversione di san Paolo” sui pilastri del presbiterio.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili.
In una zona ad alta concentrazione di tesori storico-artistici, tra la Cattedrale e il Palazzo arcivescovile, si trova l’oratorio dei Santissimi Pietro e Paolo, edificato alla fine del 1600.
Il fastoso portale, con colonne tortili fiorate, fu disegnato da Paolo Amato. In una nicchia c’è la statua dell’Immacolata. L’interno, progettato dallo stesso celebre architetto, è un’unica aula con due altari laterali, nicchie, frontoni e sculture illuminate dalla luce proveniente dalle grandi finestre. Non manca la mano del maestro Giacomo Serpotta, che anche qui profuse il suo genio artistico.
A lui sono attribuiti gli stucchi che decorano gli altari di san Ferdinando e di santa Rosa e i due medaglioni con “La consegna delle chiavi a san Pietro” e “La conversione di san Paolo” sui pilastri del presbiterio.
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