Gli stucchi rococò sotto i quali si accamparono i soldati: a Palermo le visite a Villa Adriana

Villa Adriana a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La Villa Statella Spaccaforno, poi Bordonaro, nota come Villa Adriana, fu costruita fuori città, in fondo a quello che oggi è viale Strasburgo, nel 1750, dal marchese Giacomo Mariano Bajada. In seguito, ceduta al marchese di Spaccaforno, principe del Cassaro e, infine, ai Chiaramonte Bordonaro.
Il nome Adriana deriva da quello della moglie di Alessandro Chiaramonte Bordonaro. Nell’ultimo scorcio del XVIII secolo la villa fu rinnovata, rifacendo i prospetti in stile Luigi XVI e abbellendo gli interni con eleganti stucchi rococò dai riferimenti classici.
Durante la Seconda Guerra mondiale, l’esercito si appropriò di terreni e dipendenze alle spalle della Villa, che fu pure occupata dalle truppe. Dagli anni ‘50 l’edificio è diventato residenza delle suore Francescane dell'Eucaristia. Prezioso l’affresco "Allegoria del giorno e della notte", da molti studiosi attribuito a Vito D’Anna.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La Villa Statella Spaccaforno, poi Bordonaro, nota come Villa Adriana, fu costruita fuori città, in fondo a quello che oggi è viale Strasburgo, nel 1750, dal marchese Giacomo Mariano Bajada. In seguito, ceduta al marchese di Spaccaforno, principe del Cassaro e, infine, ai Chiaramonte Bordonaro.
Il nome Adriana deriva da quello della moglie di Alessandro Chiaramonte Bordonaro. Nell’ultimo scorcio del XVIII secolo la villa fu rinnovata, rifacendo i prospetti in stile Luigi XVI e abbellendo gli interni con eleganti stucchi rococò dai riferimenti classici.
Durante la Seconda Guerra mondiale, l’esercito si appropriò di terreni e dipendenze alle spalle della Villa, che fu pure occupata dalle truppe. Dagli anni ‘50 l’edificio è diventato residenza delle suore Francescane dell'Eucaristia. Prezioso l’affresco "Allegoria del giorno e della notte", da molti studiosi attribuito a Vito D’Anna.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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