"Gustav Klimt tra simbolo e archetipo": l'omaggio al grande artista a Palazzo Jung

Gustav Klimt, ritratto di Amalie Zuckerkand
Tra gli eventi inseriti in Palermo Capitale della Cultura 2018, la sala Paolo Borsellino di Palazzo Jung ospita la seconda tranche della collettiva: "Gustav Klimt tra simbolo e archetipo", ideata da Graziella Bellone e curata in collaborazione con Filippo Amara.
La rassegna propone nuove opere rispetto alla precedente esposizione ed è arricchita da una sezione fotografica.
Dodici pittori (Marisa Battaglia, Momò Calascibetta, Aurelio Caruso, Carmelo Caracozzo, Giuseppe Di Liberto, Marco Favata, Giuseppe Lo Cascio, Alessandra Manzella, Adriano Maraldi, Lidia Patermo, Michele Principato Trosso, Antonella Stillone) e cinque fotografi (Gabriele Caruso, Zino Citelli, Giuseppe Costanzo, Michele Di Donato e Anna Mogavero), si confrontano con l’opera di Gustav Klimt, il celebre protagonista della Secessione viennese di cui quest’anno ricorre il centenario della morte, capace di contribuire, con la sua pittura in equilibrio tra figurazione ed astrazione simbolica, al rinnovamento dell’arte europea.
Si tratta di 34 opere – nel formato di 50x100 per la pittura e in quello 35x50 per la fotografia – appositamente realizzate per l’evento, in cui gli artisti, ciascuno con due opere e con tecniche proprie, offrono una rilettura e un’interpretazione nuova e personale del complesso immaginario figurativo e allegorico di Gustav Klimt.
La rassegna propone nuove opere rispetto alla precedente esposizione ed è arricchita da una sezione fotografica.
Dodici pittori (Marisa Battaglia, Momò Calascibetta, Aurelio Caruso, Carmelo Caracozzo, Giuseppe Di Liberto, Marco Favata, Giuseppe Lo Cascio, Alessandra Manzella, Adriano Maraldi, Lidia Patermo, Michele Principato Trosso, Antonella Stillone) e cinque fotografi (Gabriele Caruso, Zino Citelli, Giuseppe Costanzo, Michele Di Donato e Anna Mogavero), si confrontano con l’opera di Gustav Klimt, il celebre protagonista della Secessione viennese di cui quest’anno ricorre il centenario della morte, capace di contribuire, con la sua pittura in equilibrio tra figurazione ed astrazione simbolica, al rinnovamento dell’arte europea.
Si tratta di 34 opere – nel formato di 50x100 per la pittura e in quello 35x50 per la fotografia – appositamente realizzate per l’evento, in cui gli artisti, ciascuno con due opere e con tecniche proprie, offrono una rilettura e un’interpretazione nuova e personale del complesso immaginario figurativo e allegorico di Gustav Klimt.
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