I gioielli normanno-svevi e le illustri sepolture: visite al tesoro della Cattedrale di Palermo

Il tesoro della Cattedrale di Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Nella Sacrestia dei canonici, o Sacrestia nuova, in fondo alla navata destra, accanto alla cappella di santa Rosalia, c’è esposto il famoso tesoro della Cattedrale di Palermo.
Tra i pezzi più preziosi, piena di pietre incastonate, spicca la corona di Costanza di Aragona, prima moglie di Federico II, morta nel 1222 a Catania, dopo tredici anni di regno. Dallo stesso vano si accede alla cripta.
Un tempo, due cunicoli la collegavano con l'interno della chiesa e forse pure con l’arcivescovado, ma anche, tramite la via “coperta”, con il Palazzo Reale.
Realizzata all’epoca della riedificazione normanna della Cattedrale, la cripta è costituita da due navate, con volte a crociera in calcarenite, sostenute da quattordici colonne. Ospita le spoglie del suo fondatore, l’arcivescovo Gualtiero Offamilio, ma non solo. Custodisce, infatti, ben 23 tombe, alcune di età paleocristiana, ellenistica, romana, bizantina.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Nella Sacrestia dei canonici, o Sacrestia nuova, in fondo alla navata destra, accanto alla cappella di santa Rosalia, c’è esposto il famoso tesoro della Cattedrale di Palermo.
Tra i pezzi più preziosi, piena di pietre incastonate, spicca la corona di Costanza di Aragona, prima moglie di Federico II, morta nel 1222 a Catania, dopo tredici anni di regno. Dallo stesso vano si accede alla cripta.
Un tempo, due cunicoli la collegavano con l'interno della chiesa e forse pure con l’arcivescovado, ma anche, tramite la via “coperta”, con il Palazzo Reale.
Realizzata all’epoca della riedificazione normanna della Cattedrale, la cripta è costituita da due navate, con volte a crociera in calcarenite, sostenute da quattordici colonne. Ospita le spoglie del suo fondatore, l’arcivescovo Gualtiero Offamilio, ma non solo. Custodisce, infatti, ben 23 tombe, alcune di età paleocristiana, ellenistica, romana, bizantina.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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