I luoghi e il culto del "Santo Nero", prima e dopo: a Licata due giornate dedicate a San Calogero
- Vari luoghi della città - Licata (Ag)
- Dal 3 al 4 novembre 2018 (evento concluso)
- 19.00 (sabato), 09.30 (domenica)
- Gratuito
1.018
LETTUR
E

La statua di San Calogero di Licata
Non solo Agrigento, Naro, Sciacca, Lipari: anche a Licata il culto di San Calogero è antichissimo e radicato nel cuore della cittadina. Per questo l'associazione Qanat e padre Giovanni Scordino di Santa Maria La Vetere, San Paolo e Cotturo organizzano due giorni dedicati interamente al "Santo Nero", sabato 3 e domenica 4 novembre.
A Licata sono numerose le testimonianze legate al culto di San Calogero, a cominciare dal quartiere dedicato al religioso taumaturgo, e proseguendo poi con l'imponente statua custodita a Santa Maria La Vetere, già Chiesa Madre di Licata, e il santuario rupestre che si trova ai piedi di Castel Sant’Angelo.
Del culto calogeriano, delle grotte con le acque termali che caratterizzarono la sua presenza in Sicilia, si parlerà il 3 novembre con Giuseppe Castellana, direttore emerito del Museo Archeologico Regionale e del Parco Archeologico di Agrigento e con padre Giovanni Scordino, curatore dello studio San Calogero di Domenico De Gregorio, con letture di brani di Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello ed Andrea Camilleri dedicate al Santo Nero affidate all’attore Gaspare Frumento. Coordina l’incontro il giornalista Angelo Augusto.
Domenica 4 novembre, invece, è in programma una passeggiata nella zona collinare di Licata dove si visiteranno la chiesa Santa Maria La Vetere, risalente all’anno 1000, che custodisce tesori ancora sconosciuti, il santuario rupestre al Castel Sant’Angelo, a Finziade, e le grotte del monte, con una degustazione finale di prodotti tipicamente mediterranei.
A Licata sono numerose le testimonianze legate al culto di San Calogero, a cominciare dal quartiere dedicato al religioso taumaturgo, e proseguendo poi con l'imponente statua custodita a Santa Maria La Vetere, già Chiesa Madre di Licata, e il santuario rupestre che si trova ai piedi di Castel Sant’Angelo.
Del culto calogeriano, delle grotte con le acque termali che caratterizzarono la sua presenza in Sicilia, si parlerà il 3 novembre con Giuseppe Castellana, direttore emerito del Museo Archeologico Regionale e del Parco Archeologico di Agrigento e con padre Giovanni Scordino, curatore dello studio San Calogero di Domenico De Gregorio, con letture di brani di Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello ed Andrea Camilleri dedicate al Santo Nero affidate all’attore Gaspare Frumento. Coordina l’incontro il giornalista Angelo Augusto.
Domenica 4 novembre, invece, è in programma una passeggiata nella zona collinare di Licata dove si visiteranno la chiesa Santa Maria La Vetere, risalente all’anno 1000, che custodisce tesori ancora sconosciuti, il santuario rupestre al Castel Sant’Angelo, a Finziade, e le grotte del monte, con una degustazione finale di prodotti tipicamente mediterranei.
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