I modi di fare siciliani in "Cocci di Camula": al Colosseum di Palermo si ride con Marco Li Vigni
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Marco Li Vigni
Tutte quelle situazioni, o persone, che arrecano in qualche modo fastidio, o che impediscono la serenità, dalla più banale, alla più seria, in Sicilia le chiamiamo “camurrie” oppure “cocci di camula”.
Da questa espressione prende il titolo il nuovo spettacolo di Marco Li Vigni - "Cocci di Camula" - in scena sabato 25 giugno, alle 21.15, al Cineteatro Colosseum di Palermo.
Dall'attualità al rapporto con la moglie, al posteggiatore che per convincerti di “offrirgli” il caffè, ti chiama cucì, zio, o dottore, a seconda del grado di confidenza (che si è preso da solo). Noi siciliani, se vogliamo ottenere qualcosa da qualcuno, ci riusciamo a costo di “rompere le scatole”, e non è necessario che ci sia un grado di confidenza ad autorizzarci.
Lo spettacolo è un contenitore di vizi, atteggiamenti, modi di fare dei siciliani, raccontati in un susseguirsi di battute e situazioni assurde, in cui non si distingue più tra realtà e fantasia.
Da questa espressione prende il titolo il nuovo spettacolo di Marco Li Vigni - "Cocci di Camula" - in scena sabato 25 giugno, alle 21.15, al Cineteatro Colosseum di Palermo.
Dall'attualità al rapporto con la moglie, al posteggiatore che per convincerti di “offrirgli” il caffè, ti chiama cucì, zio, o dottore, a seconda del grado di confidenza (che si è preso da solo). Noi siciliani, se vogliamo ottenere qualcosa da qualcuno, ci riusciamo a costo di “rompere le scatole”, e non è necessario che ci sia un grado di confidenza ad autorizzarci.
Lo spettacolo è un contenitore di vizi, atteggiamenti, modi di fare dei siciliani, raccontati in un susseguirsi di battute e situazioni assurde, in cui non si distingue più tra realtà e fantasia.
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