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I re di Sicilia dal ritratto al potere: lo studio del medievalista Mirko Vagnoni nei giardini di Palazzo Reale

Balarm
La redazione
La sopravvivenza del re oltre la morte attraverso le immagini: giovedì 27 giugno alle 17.30 i giardini di Palazzo Reale ospitano la presentazione del libro "Epifanie del corpo regio in immagine dei Re di Sicilia", scritto dal noto medievalista Mirko Vagnoni.

L'appuntamento è il primo di un fitto calendario di eventi promosso dalla Fondazione Federico II, diretta da Patrizia Monterosso, e dedicati interamente alla mostra "Castrum Superius. Il Palazzo dei Re normanni".

Il libro di Mirko Vagnoni, assistente in Storia Medievale all’Università di Friburgo (Svizzera), edito da Artes (collana diretta da Maria Concetta di Natale) con il contributo di Palermo University Press, University Press Italiane e Fondazione Federico II, traccia un excursus che a partire dal ritratto del re giunge alla definizione di "potere".

Un potere che non appartiene a un solo individuo, perché è dal suo gruppo che lo riceve: una nuova interpretazione che lo vede come volontà comune attraverso una comunicazione linguistica volta a raggiungere un accordo. 
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Un rapporto che, dunque, svolge una funzione stabilizzante all’interno del complesso equilibrio politico e sociale che caratterizza il legame tra il gruppo e il suo leader.

Nel libro l'autore descrive quelle che definisce come «epifanie del corpo regio in immagine», in contrapposizione e in sostituzione del corpo reale, fisico, dei sovrani delle dinastie Hauteville (Ruggero II, Guglielmo I, Guglielmo II) e Staufen (Enrico VI, Federico II, Manfredi).

La sua analisi si spinge oltre la lettura iconografico-iconologica e stilistico-formale dell’opera d’arte approdando a un approccio multidisciplinare di studio della fonte figurativa: un’operazione che suscita nel suddito - così come nel lettore - emozioni e devozione al pari di quelle tributate ai simulacri religiosi.

Dialogano con l’autore il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, il direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso, la soprintendente per i Beni Culturali, Lina Bellanca, gli studiosi Giovanni Travagliato e Ninni Giuffrida e la componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Federico II, Maria Elena Volpes.
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