"I volti della devozione" di Vincenzo Sapienza coniugano ritratto e fotografia culturale
Una foto di Vincenzo Sapienza per il progetto "I volti della devozione"
Molte processioni, soprattutto nel centro e sud Italia sono ancora molto vive e sentite dalla popolazione, che vengono celebrate per tenere viva e tutelare la memoria e l'identità culturale. In questo l'arte fotografica ha sempre contribuito alla conservazione delle tradizioni popolari.
La fotografia, così come la tradizione che si rinnova rimettendo in scena le rappresentazioni sacre, cerca di vincere la morte e di restituire un senso profondo all'esperienza dei devoti.
Vincenzo Sapienza, con la sua prima mostra fotografica personale "I volti della devozione", visitabile dal 6 aprile al 5 maggio al Caffè Letterario La Masa 54, in via Giuseppe La Masa 54 a Palermo, ha voluto sperimentarsi in questo particolare segmento che coniuga il ritratto con la fotografia culturale.
Gli scatti in bianco e nero sono stati selezionati nel segno della devozione popolare che si esprime nel territorio in maniera soggettiva o corale, fermando il tempo e le emozioni e rinunciando alla consueta retorica che accompagna sequenze sceniche viste tante volte.
L'occhio del fotografo, come negli insegnamenti dei grandi maestri, segue la mente ma non dimentica il cuore.
La fotografia, così come la tradizione che si rinnova rimettendo in scena le rappresentazioni sacre, cerca di vincere la morte e di restituire un senso profondo all'esperienza dei devoti.
Vincenzo Sapienza, con la sua prima mostra fotografica personale "I volti della devozione", visitabile dal 6 aprile al 5 maggio al Caffè Letterario La Masa 54, in via Giuseppe La Masa 54 a Palermo, ha voluto sperimentarsi in questo particolare segmento che coniuga il ritratto con la fotografia culturale.
Gli scatti in bianco e nero sono stati selezionati nel segno della devozione popolare che si esprime nel territorio in maniera soggettiva o corale, fermando il tempo e le emozioni e rinunciando alla consueta retorica che accompagna sequenze sceniche viste tante volte.
L'occhio del fotografo, come negli insegnamenti dei grandi maestri, segue la mente ma non dimentica il cuore.
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