Il barocco sontuoso nella dimora da record: a Palermo le visite a Palazzo Sant'Elia

Aquila a Palazzo Sant'Elia
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La magnifica corte interna e lo scalone doppio di marmo danno il benvenuto nello sfarzoso Palazzo Sant’Elia, a Palermo. Con i suoi oltre 75 metri di prospetto e gli eleganti balconi a petto d'oca su via Maqueda, rappresenta una delle dimore barocche più grandi e prestigiose della città.
Il Palazzo assunse l'attuale configurazione dopo il 1756, in seguito alla decisione di Giovanbattista Celestri e Grimaldi di Santa Croce di ampliarlo in direzione della "Strada nuova", l'odierna via Maqueda. Diventò anche sede del Senato, ma fu danneggiato dal terremoto del 1823. I Trigona di Sant’Elia mantennero la proprietà fino al 1920.
Dopo aver subìto, per decenni, atti di saccheggio e vandalismo, nel 1984 il Palazzo è stato acquistato dall’allora Provincia regionale di Palermo, che lo ha restaurato. Dal 2013 è concesso in uso alla Fondazione Sant'Elia per esposizioni museali ed eventi culturali.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
La magnifica corte interna e lo scalone doppio di marmo danno il benvenuto nello sfarzoso Palazzo Sant’Elia, a Palermo. Con i suoi oltre 75 metri di prospetto e gli eleganti balconi a petto d'oca su via Maqueda, rappresenta una delle dimore barocche più grandi e prestigiose della città.
Il Palazzo assunse l'attuale configurazione dopo il 1756, in seguito alla decisione di Giovanbattista Celestri e Grimaldi di Santa Croce di ampliarlo in direzione della "Strada nuova", l'odierna via Maqueda. Diventò anche sede del Senato, ma fu danneggiato dal terremoto del 1823. I Trigona di Sant’Elia mantennero la proprietà fino al 1920.
Dopo aver subìto, per decenni, atti di saccheggio e vandalismo, nel 1984 il Palazzo è stato acquistato dall’allora Provincia regionale di Palermo, che lo ha restaurato. Dal 2013 è concesso in uso alla Fondazione Sant'Elia per esposizioni museali ed eventi culturali.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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