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"Il confino politico a Ustica nel 1926 - 1927": fotografie e testimonianze per la mostra a Palermo

  • Biblioteca dell'Istituto Gramsci Siciliano - Palermo
  • Dal 17 ottobre al 14 dicembre 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 17.00, venerdì e sabato dalle 9.00 alle 13.00. Chiuso la domenica
  • Gratuito
Balarm
La redazione

Foto d'archivio per la mostra documentaria "Il confino politico a Ustica"

L’esposizione documentaria "Il confino politico a Ustica nel 1926 - 1927", rievoca passioni e ideali di coloro che hanno affrontato la privazione della libertà nell'isola in epoca fascista, focalizzando
l'esperienza vissuta nei primi mesi di applicazione della legge istitutiva (1926), dove il tentativo di emarginazione voluto dal regime finì per essere occasione di incontro, discussione e confronto. 

La convivenza forzata fra uomini di cultura, di idee politiche, di classe, di religione diverse, che condivisero l'esperienza anche con libici impegnati nella lotta di Resistenza all'occupazione fascista, finì per porre le basi della grande alleanza antifascista che contribuì alla crescita dello spirito democratico nel Paese.

Gramsci e Bordiga, tra i primi a giungere sull'isola, diedero vita ad attività solidaristiche autogestite che impegnarono la maggior parte dei confinati: la scuola, le mense, la biblioteca, lo spaccio, l'assistenza ai malati, lo sport. Attività di formazione politica, paradossalmente realizzate in regime di relegazione, dalle quali germogliò l'idea di Resistenza che trovò compimento in altre isole e concreta applicazione nella lotta partigiana. 
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Questa mostra – ospitata all'Istituto Gramsci dal 17 ottobre al 14 dicembre, a cura di Vito Ailara e Massimo Caserta – si propone di recuperare alla memoria collettiva e di restituire alle giovani generazioni alcuni frammenti di quella pagina importante della storia locale e nazionale. Una vicenda che può anche essere il racconto di tante vite spezzate solo per affermare un diritto, quasi sacro: la libertà di pensiero. 

La mostra mette insieme vicende politiche e umane collocate nello scenario fisico culturale e antropologico di Ustica. Le fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, i documenti e le testimonianze scritte dai protagonisti di quella singolare vicenda, pur nella loro incompletezza, consentono di conoscere meglio, attraverso una ricostruzione cronologica e tematica, i luoghi, i personaggi, gli eventi, i momenti e le atmosfere della vita confinaria dell'isola negli anni Venti, nonché alcuni aspetti del contesto sociale in cui essa si inserì.

Un microcosmo, che divenne laboratorio politico e culturale, rivelato dai documenti e, più significativamente, dalle testimonianze dei confinati, tra le quali quelle di Mario Angeloni, Roberto Bencivenga, Gino Bibbi, Riccardo Bauer, Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci, Fabrizio Maffi, Giuseppe Massarenti, Alfredo Misuri, Ferruccio Parri, Giuseppe Romita, Carlo e Nello Rosselli, Giuseppe Scalarini, Ernesto Schiavello.

Corredano le immagini delle didascalie speciali: brani tratti da scritti degli stessi protagonisti che fanno rivivere in diretta quella straordinaria esperienza.
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