Il gioiello medievale colmo di tesori: alla scoperta della Chiesa di San Tommaso il Vecchio di Messina
La Chiesa di San Tommaso apostolo il Vecchio di Messina
Devastata dal terremoto del 1908 e rinata spezzata, dolente, ma ancora viva. Da quel cataclisma a Messina sono sopravvissuti chiese, ipogei, forti, ville, opere d’arte raccolte nel Museo regionale. Un patrimonio straordinario che, con la terza edizione de "Le Vie dei Tesori", in programma dal 13 al 29 settembre, si mostra ogni weekend con l’orgoglio della sua storia.
Sembra una scatola colma di meraviglie e sorprese, questa chiesa piccola e preziosa a unica navata con volta a botte dalla quale vogliono emergere l’abside e il tamburo sormontato dalla cupola.
Profuma di Medioevo, di quel periodo in cui i Normanni riempirono di meraviglie la città, ma è nel 1530 che viene dedicata a san Tommaso Apostolo. Ecco la ragione per cui, ancora oggi, viene chiamata “di San Tommaso il Vecchio”, quasi in ricordo di un passato ancora più lontano.
È difficile pensare che questa chiesa, in cui ogni pietra sembra raccontare una storia, sia stata utilizzata anche come forno, eppure è stato così per un lungo periodo: dal 1866, con le leggi eversive e la vendita ai privati, fino al terremoto del 1908.
A Messina sono 26 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 25 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Messina, al costo di 25 euro.
Sembra una scatola colma di meraviglie e sorprese, questa chiesa piccola e preziosa a unica navata con volta a botte dalla quale vogliono emergere l’abside e il tamburo sormontato dalla cupola.
Profuma di Medioevo, di quel periodo in cui i Normanni riempirono di meraviglie la città, ma è nel 1530 che viene dedicata a san Tommaso Apostolo. Ecco la ragione per cui, ancora oggi, viene chiamata “di San Tommaso il Vecchio”, quasi in ricordo di un passato ancora più lontano.
È difficile pensare che questa chiesa, in cui ogni pietra sembra raccontare una storia, sia stata utilizzata anche come forno, eppure è stato così per un lungo periodo: dal 1866, con le leggi eversive e la vendita ai privati, fino al terremoto del 1908.
A Messina sono 26 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 25 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Messina, al costo di 25 euro.
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