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Il grido silenzioso della natura: in mostra a Selinunte le sculture di Stefano Bombardieri

  • Parco Archeologico di Selinunte - Castelvetrano (Tp)
  • Dal 21 giugno al 31 dicembre 2025
  • Consulta gli orari di visita nell'articolo
  • 3 euro (integrazione sul biglietto di ingresso al parco)
  • Info sul sito web di CoopCulture
Balarm
La redazione

"Elefante con bambino - Omaggio a Colbert" (scultura di Stefano Bombardieri)

Al Parco Archeologico di Selinunte prende vita la personale di Stefano Bombardieri.

Quindici sculture monumentali, tra cui rinoceronti sovradimensionati, gorilla che osservano in silenzio, struzzi pop, coleotteri, bambini in equilibrio tra crani fossili, per raccontare la fragilità della vita, nostra e del pianeta.

È un mondo spiazzante, surreale e profondamente umano quello che popola il Parco Archeologico di Selinunte con “Pericolo estinzione. Impronte in suoli antichi”, la nuova monumentale personale di Stefano Bombardieri, a cura di Anna Lisa Ghirardi e prodotta da Bottega Creativa.

La mostra, inaugurata il 21 giugno 2025, è visitabile fino al 31 dicembre 2026.

Lontane dai templi ma immerse nel paesaggio millenario della Collina Orientale, le sculture non si limitano a decorare lo spazio: lo interrogano. Dialogano con le rovine, non come nostalgici orpelli, ma come presenze inquietanti, creature post-umane che raccontano un futuro già presente, una catastrofe già in corso.

Quindici opere che sembrano emergere dalla terra e dalla coscienza collettiva come fossili vivi, monumenti non al passato, ma a un presente che si consuma.

Il Parco di Selinunte diventa così non solo scenografia, ma organismo pensante, partecipe.

«Accogliere qui la mostra di Bombardieri – spiega il direttore del Parco, Felice Crescente – significa amplificare un messaggio urgente: la necessità di un nuovo patto tra l’uomo e l’ambiente, tra la memoria del passato e la responsabilità del futuro».

Bombardieri, artista bresciano noto per la sua potente iconografia animale, realizza opere di grande impatto visivo e simbolico. Le sue sculture non consolano, ma mettono in crisi l’idea stessa di progresso.

Parlano di una civiltà che ha perso il senso del limite, che continua a consumare risorse e identità. Una civiltà che, come i suoi animali, è schiacciata dal peso del profitto, dell’indifferenza, della dimenticanza.

Centrale, nella poetica dell’artista, è la figura del bambino: non un’innocente consolazione, ma un potente simbolo di cambiamento. È il bambino a sollevare gli animali, a cercare l’equilibrio sulle ossa del passato, a leggere un libro all’elefante.

La mostra è visitabile tutti i giorni con modalità diverse in base al periodo:
- dal 21 giugno al 15 settembre 2025: dalle 9.00 alle 20.00
- dal 16 settembre al 28 ottobre 2025: dalle 9.00 alle 18.00
- dal 29 ottobre 2025 al 15 marzo 2026: dalle 9.00 alle 17.00
- dal 16 marzo al 30 aprile 2026: dalle 9.00 alle 19.00
- dall'1 maggio al 15 settembre 2026: dalle 9.00 alle 20.00

Info e biglietti sul sito web di CoopCulture
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