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Il manifesto della nouvelle vague restaurato per Palermo: "Jules et Jim" di Truffaut al De Seta

Balarm
La redazione

La celebre scena della corsa nel film Jules et Jim (Francoisi Truffaut, 1962)

Considerato un inno alla Nouvelle Vague, al Cinema De Seta dei Cantieri culturali alla Zisa venerdì primo marzo alle 21 viene proiettato Jules et Jim (1961) di Francois Truffaut.

La pellicola arriva a Palermo per la prima volta nella sua versione restaurata e la proiezione inizia dopo un aperitivo (compreso nel biglietto) che inizia a partire dalle 19 alla Social Kitchen del nuovo spazio Cre.Zi. Plus. (padiglione 10 dei Cantieri alla Zisa).

L'evento ha la direzione artistica del regista Franco Maresco ed è organizzato dall'associazione Lumpen in collaborazione con il Comune di Palermo, con l'assessorato alla Cultura, la Cineteca di Bologna, Il Cinema Ritrovato, Cre.Zi.Plus, Tipografia dell’Università.

Il film, tratto dall'omonimo romanzo autobiografico (1959) di Henri-Pierre Roché, è considerato uno dei massimi capolavori del cinema mondiale.

Girato a Parigi, in Costa Azzurra e in Alsazia dal 10 aprile al 28 giugno 1961 è stato proiettato per la prima volta in pubblico il 24 gennaio 1962.
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La "nouvelle vague": questo termine francese che significa letteralmente "Nuova Onda", fu applicato per la prima volta dal giornalista Françoise Giraud ad un gruppo di giovani registi e autori francesi emergenti tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta.

I costi bassi rispetto a quelli delle produzioni istituzionali venivano sostituiti da autofinanziamenti: ciò permetteva una inedita libertà di espressione e azione al di fuori dalle logiche di produttori e distributori traducendosi in un linguaggio cinematografico tutto nuovo.

La nouvelle vague puù essere identificata attraverso lunghi piano-sequenza, il pedinamento dei personaggi, i raccordi volutamente sbagliati, lo stile documentaristico, l'uso degli esterni in diretta, i movimenti "scorretti" della macchina da presa, da lunghi dialoghi che intervallano la narrazione, dall'utilizzo di attori sconosciuti (almeno all’inizio, vedi Jean Paul Belmondo) e da un complessivo atteggiamento critico e irriverente verso il cinema tradizionale.

Trama: è la storia di un triangolo amoroso ambientato nel 1907 che, nei primi anni Sessanta, suscitò un considerevole scandalo tanto che in Francia venne proibito ai minori di 18 anni e in Italia rischiò di non essere distribuito: i protagonisti sono una Jeanne Moreau, Oskar Werner e Henri Serre.

I tre sono coinvolti in un'amicizia particolare fatta di spostamenti, allontanamenti e riavvicinamenti e composta da momenti di lettura di poesie, canzoni improvisate (guarda e ascolta la frame de "Le Tourbillon") o discorsi sull'arte.

Catherine (Jeanne Moreau) è provocante e passionale e i due, che si innamorano di lei, finiscono per allontanarsi. Sullo sfondo della prima guerra mondiale Jules e Catherine si sposano e danno alla luce una bimba.

Jim va a trovarli dopo diverso tempo e scendendo dal treno trova una situazione nuova: l'amico Jules è cambiato e ha abbandonato la poesia, l'arte e anche il letto coniugale - pur essendo ancora innamorato - mentre Catherine è bella e gioiosa come sempre così Jim trova ora il coraggio per dichiararsi. Jules accetta la relazione dell'amico, distribuita in una singolare convivenza a tre, con la moglie: un rapporto che finisce per rinsaldare l'amicizia tra il Jules e Jim.
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