Il Medioevo, il Barocco, l’occupazione militare e la rinascita: visite alla Chiesa del Carmine di Siracusa
La Chiesa del Carmine a Siracusa
I fiumi, i papiri, le catacombe, il teatro, lo splendore candido di Ortigia: anche Siracusa - la greca che competeva con Atene, patria di Archimede e capitale dell’Impero bizantino, distrutta dal terremoto del 1693 e rinata barocca, oggi patrimonio Unesco - apre le porte dei suoi luoghi più belli per "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre (leggi l'articolo di approfondimento).
Apre le porte al pubblico la Chiesa del Carmine. Il primo registro dei battesimi conservato nella chiesa fondata dai Carmelitani è datato 1367. E, annesso, sorgeva il convento. Il terremoto del 1693 rese inagibile il complesso.
Successivamente la chiesa fu recuperata, trasformata e decorata con stucchi settecenteschi, su disegno dell’architetto Pompeo Picherali e in seguito anche con l’intervento di Luciano Alì, nel 1886, per poi essere usata, nel 1901, per scopi militari visto che qui si accamparono i soldati, con armi e carri. Dopo la guerra, tornò alla destinazione religiosa.
Oggi è un bel luogo di culto e custodisce opere di pregio, tra le quali una Natività di ignoto autore seicentesco, una tavola cinquecentesca che raffigura una “Madonna col Bambino e i santi Cosma e Damiano” di scuola antonelliana, e sculture di bottega gaginiana.
A Siracusa sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili. È previsto un pullman su prenotazione domenica 29 settembre da Palermo a Siracusa, al costo di 25 euro.
Apre le porte al pubblico la Chiesa del Carmine. Il primo registro dei battesimi conservato nella chiesa fondata dai Carmelitani è datato 1367. E, annesso, sorgeva il convento. Il terremoto del 1693 rese inagibile il complesso.
Successivamente la chiesa fu recuperata, trasformata e decorata con stucchi settecenteschi, su disegno dell’architetto Pompeo Picherali e in seguito anche con l’intervento di Luciano Alì, nel 1886, per poi essere usata, nel 1901, per scopi militari visto che qui si accamparono i soldati, con armi e carri. Dopo la guerra, tornò alla destinazione religiosa.
Oggi è un bel luogo di culto e custodisce opere di pregio, tra le quali una Natività di ignoto autore seicentesco, una tavola cinquecentesca che raffigura una “Madonna col Bambino e i santi Cosma e Damiano” di scuola antonelliana, e sculture di bottega gaginiana.
A Siracusa sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili. È previsto un pullman su prenotazione domenica 29 settembre da Palermo a Siracusa, al costo di 25 euro.
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