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"Il mio blu": l'estro creativo del fotografo Pucci Scafidi in mostra a Palermo

  • via Gaetano Daita 42/b - Palermo
  • Dal 26 novembre al 31 dicembre 2021 (dal lunedì al venerdì) (evento concluso)
  • Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 da lunedì a venerdì), dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00 (sabato)
  • Gratuito
La personale del fotografo Pucci Scafidi dal titolo "Il mio blu" arriva alla Galleria di via Daita 42/b di Palermo. 

La mostra è vsitabile dal 26 novembre al 31 dicembre, da lunedì a venerdì, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00, e sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00.

Un’esposizione di 25 opere fotografiche, frutto di una ricerca di fotografie attinte nel vasto archivio del fotografo panormita che ha realizzato una nuova tecnica di opera fotografica che propone per la prima volta.

Il fotografo Pucci Scafidi, durante il periodo del primo lockdown ha ricercato e sperimentato una tecnica che partendo da una sua fotografia gli permetta di realizzare un’opera unica, avvalendosi dell’utilizzo e l’inserimento di materia all’interno delle sue immagini fotografiche.

Ottenendo un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione visiva che caratterizza da sempre l’estro creativo di Pucci Scafidi.
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«La frenesia del vivere quotidiano lascia che ogni giorno si giustappongono frame di vita vissuta senza soluzione di continuità, che sedimentano e si accantonano in piccoli cassetti della memoria. Tradotti, talvolta in nitidi ricordi e molte altre volte, in opache ombre sfumate piene di ragnatele» ha dichiarato Scafidi.

«Nei mesi di lockdown - ha aggiunto-, costretto a riprendere confidenza con ritmi più lenti e quindi a guardare, un po’ per noia, un po’ per curiosità, quel che avevo riposto negli archivi in questo trentennio di carriera, mi sono imbattuto in centinaia di immagini, ricordi, emozioni e pezzi del mio passato che sembravano proiettarsi con noncuranza verso il futuro. Che parola grande "futuro" quando l’immobilità di una pandemia costringe all’incertezza del qui e ora».

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