Il mondo di Ileana Milazzo "tra cupole e minareti": la mostra alla Real Fonderia alla Cala
 
											Rosso di sera
					"Frammenti onirici tra cupole e minareti": è il titolo della mostra antologica di pittura di Ileana Milazzo, visitabile dal 6 all'11 maggio a Palermo alla Real Fonderia Oretea, in piazza Fonderia alla Cala.
La personale, a cura di Daniela Martino Event Manager, rappresenta un significativo excursus sull'evoluzione artistica della pittrice palermitana, che presenterà al pubblico le opere realizzate a partire dal 2014, fino alle ultime produzioni inedite del periodo più recente.
Nata a Palermo nel 1960, Ileana Milazzo ha svolto la professione di catalogatrice nella Biblioteca del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro e per le Scienze naturali applicate ai Beni Culturali ed è un'attenta conoscitrice del patrimonio librario della Regione Siciliana.
Già il titolo della mostra evidenzia le suggestioni oniriche che animano la vita interiore dell'artista, capace di creare spazi immaginari e surreali che affondano le proprie radici nel substrato culturale e nelle stratificazioni storiche del passato. Libertà creativa, geometrie e razionalità si incrociano, dando vita a un linguaggio atipico, innovativo e certamente nuovo nell'attuale panorama delle arti figurative seppure ancorato alla tradizione.
La sua pittura - acrilico, olio, collage e altre tecniche miste - tuttavia, non è avulsa dalle dinamiche contemporanee e indaga, semmai, la problematicità della condizione umana nella piena consapevolezza dell'utilità dell'arte quale mezzo privilegiato per diffondere messaggi di pace, dialogo tra i popoli e fratellanza universale.
L'espressività figurativa di Ileana Milazzo sintetizza una precisa visione pan- religiosa dell'esistenza e del mondo, fondata sui principi della condivisione, della coesistenza pacifica, del rispetto e dell'accoglienza.
Non a caso, è la stessa artista ad ammettere di avere subito il fascino degli innumerevoli monumenti sacri eretti ovunque dall'uomo, in nome della fede: cattedrali, moschee, sinagoghe, templi buddisti e induisti. L'osservazione appassionata dell'architettura religiosa e di culto, si traduce nell'artista nel desiderio di un sincretismo religioso che muove anche un suo personale progetto, dal titolo "Ogni uomo è mio fratello".
Convinta sostenitrice del valore dell'inclusione, si professa a favore di una società multietnica, capace di valorizzare culture diverse .
				
									La personale, a cura di Daniela Martino Event Manager, rappresenta un significativo excursus sull'evoluzione artistica della pittrice palermitana, che presenterà al pubblico le opere realizzate a partire dal 2014, fino alle ultime produzioni inedite del periodo più recente.
Nata a Palermo nel 1960, Ileana Milazzo ha svolto la professione di catalogatrice nella Biblioteca del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro e per le Scienze naturali applicate ai Beni Culturali ed è un'attenta conoscitrice del patrimonio librario della Regione Siciliana.
Già il titolo della mostra evidenzia le suggestioni oniriche che animano la vita interiore dell'artista, capace di creare spazi immaginari e surreali che affondano le proprie radici nel substrato culturale e nelle stratificazioni storiche del passato. Libertà creativa, geometrie e razionalità si incrociano, dando vita a un linguaggio atipico, innovativo e certamente nuovo nell'attuale panorama delle arti figurative seppure ancorato alla tradizione.
La sua pittura - acrilico, olio, collage e altre tecniche miste - tuttavia, non è avulsa dalle dinamiche contemporanee e indaga, semmai, la problematicità della condizione umana nella piena consapevolezza dell'utilità dell'arte quale mezzo privilegiato per diffondere messaggi di pace, dialogo tra i popoli e fratellanza universale.
L'espressività figurativa di Ileana Milazzo sintetizza una precisa visione pan- religiosa dell'esistenza e del mondo, fondata sui principi della condivisione, della coesistenza pacifica, del rispetto e dell'accoglienza.
Non a caso, è la stessa artista ad ammettere di avere subito il fascino degli innumerevoli monumenti sacri eretti ovunque dall'uomo, in nome della fede: cattedrali, moschee, sinagoghe, templi buddisti e induisti. L'osservazione appassionata dell'architettura religiosa e di culto, si traduce nell'artista nel desiderio di un sincretismo religioso che muove anche un suo personale progetto, dal titolo "Ogni uomo è mio fratello".
Convinta sostenitrice del valore dell'inclusione, si professa a favore di una società multietnica, capace di valorizzare culture diverse .
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