Il paesaggio ideale in mostra: la collettiva “Paesaggi Mentali / Traiettorie Naturali”

Marinus Boezen "Gothic Growth Project"
È un evento collaterale di Manifesta12 (leggi l'articolo di approfondimento sulla biennale) e rientra nel calendario ufficiale di Palermo Capitale della Cultura 2018: la mostra “Paesaggi Mentali / Traiettorie Naturali” curata da Lorenzo Bruni è allestita da giovedì 14 giugno al 30 settembre al Museo di Geologia G.G. Gemmellaro di Palermo.
La mostra riflette sulle prerogative che può avere oggi il concetto di paesaggio “ideale” sia dal punto di vista naturale che da quello dell’interazione interculturale. L’intento del progetto è considerare il paesaggio in quanto territorio da condividere nelle esperienze della sua scoperta, ma anche nella riattivazione del concetto di comunità.
Gli artisti invitati ad intervenire all’interno del Museo di Geologia, in dialogo con la sua collezione e il suo particolare display museale, sono Maurizio Nannucci, Antoni Muntadas e Marinus Boezem - storici artisti di fama internazionale, attivi fin dagli anni Sessanta, e tra i primi a confrontarsi con il dialogo tra natura, cultura e linguaggio - e artisti mid-career quali Salvatore Arancio, Domenico Mangano & Marieke van Rooy e Paolo Parisi.
Al fine di sottolineare la necessità di acquisire una sempre maggiore coscienza del contesto fisico e mentale con cui l'osservatore interagisce con la realtà globale e immateriale dell'informazione, sono stati invitati altri tre artisti – Stefania Galegati Shines, David Medalla e Gianni Melotti – che hanno realizzato e realizzeranno dei progetti speciali legati alla comunicazione della mostra per proporre una prospettiva inedita sul ruolo del museo al tempo degli archivi digitali istantanei.
La mostra riflette sulle prerogative che può avere oggi il concetto di paesaggio “ideale” sia dal punto di vista naturale che da quello dell’interazione interculturale. L’intento del progetto è considerare il paesaggio in quanto territorio da condividere nelle esperienze della sua scoperta, ma anche nella riattivazione del concetto di comunità.
Gli artisti invitati ad intervenire all’interno del Museo di Geologia, in dialogo con la sua collezione e il suo particolare display museale, sono Maurizio Nannucci, Antoni Muntadas e Marinus Boezem - storici artisti di fama internazionale, attivi fin dagli anni Sessanta, e tra i primi a confrontarsi con il dialogo tra natura, cultura e linguaggio - e artisti mid-career quali Salvatore Arancio, Domenico Mangano & Marieke van Rooy e Paolo Parisi.
Al fine di sottolineare la necessità di acquisire una sempre maggiore coscienza del contesto fisico e mentale con cui l'osservatore interagisce con la realtà globale e immateriale dell'informazione, sono stati invitati altri tre artisti – Stefania Galegati Shines, David Medalla e Gianni Melotti – che hanno realizzato e realizzeranno dei progetti speciali legati alla comunicazione della mostra per proporre una prospettiva inedita sul ruolo del museo al tempo degli archivi digitali istantanei.
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