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"Il Pirata" di Vincenzo Bellini: Francesco Lanzillotta dirige l'Orchestra del Teatro Massimo di Palermo

  • Teatro Massimo - Palermo
  • Dal 15 al 20 ottobre 2021 (evento concluso)
  • 20.00 (15 e 19 ottobre), 17.30 (17 ottobre), 18.30 (20 ottobre)
  • Da 14 a 110 euro
  • Biglietti acquistabili online o alla biglietteria del teatro (dal lunedì alla domenica, dalle 9.30 alle 15.30 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima e fino a mezz’ora dopo l’inizio della rappresentazione). Info allo 091 6053580 o alla mail biglietteria@teatromassimo.it. Per l’accesso in Teatro è richiesta la Certificazione Verde (Green Pass) e l’uso della mascherina
Balarm
La redazione

Francesco Lanzillotta

Una rivoluzione copernicana nella concezione stessa della drammaturgia musicale di primo Ottocento. Parliamo de Il Pirata di Vincenzo Bellini che torna al Teatro Massimo di Palermo dal 15 al 20 ottobre per quattro serate da non perdere.

Sul podio il direttore Francesco Lanzillotta dirige l'Orchestra del Teatro Massismo, mentre Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi firmano un nuovo allestimento dell’opera (con i costumi di Isabella Rizza, le luci di Luigi Biondi) e il maestro Ciro Visco dirige il Coro.

Personaggi e interpreti
Ernesto Vittorio Prato (15, 17, 20) / Francesco Vultaggio (19)
Imogene Roberta Mantegna (15, 17, 20) / Marta Torbidoni (19)
Gualtiero Celso Albelo (15, 17, 20) / Giorgio Misseri (19)
Itulbo Motoharu Takei
Adele Anna Pennisi

Autentico incunabolo dell’estetica romantica, di cui è considerato una pietra miliare, Il pirata vede la luce nell’ambito di quei circoli intellettuali milanesi, sensibili alle istanze libertarie, che gravitano intorno alla figura di Andrea Maffei, traduttore e divulgatore delle ultime novità del panorama culturale europeo.

Madame de Staël e i fratelli Schlegel, Schiller e appunto Byron sono i punti di riferimento di nuovi codici espressivi, ormai lontani dagli ideali classicisti della Restaurazione, destinati a far presa sul giovane musicista catanese, fresco di studi nel blasonato agone partenopeo, e sul suo librettista, Felice Romani, con cui avrebbe avviato uno dei più fecondi sodalizi artistici dell’intera storia del melodramma.
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