"Il Pirata" di Vincenzo Bellini: Francesco Lanzillotta dirige l'Orchestra del Teatro Massimo di Palermo
Francesco Lanzillotta
Una rivoluzione copernicana nella concezione stessa della drammaturgia musicale di primo Ottocento. Parliamo de Il Pirata di Vincenzo Bellini che torna al Teatro Massimo di Palermo dal 15 al 20 ottobre per quattro serate da non perdere.
Sul podio il direttore Francesco Lanzillotta dirige l'Orchestra del Teatro Massismo, mentre Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi firmano un nuovo allestimento dell’opera (con i costumi di Isabella Rizza, le luci di Luigi Biondi) e il maestro Ciro Visco dirige il Coro.
Personaggi e interpreti
Ernesto Vittorio Prato (15, 17, 20) / Francesco Vultaggio (19)
Imogene Roberta Mantegna (15, 17, 20) / Marta Torbidoni (19)
Gualtiero Celso Albelo (15, 17, 20) / Giorgio Misseri (19)
Itulbo Motoharu Takei
Adele Anna Pennisi
Autentico incunabolo dell’estetica romantica, di cui è considerato una pietra miliare, Il pirata vede la luce nell’ambito di quei circoli intellettuali milanesi, sensibili alle istanze libertarie, che gravitano intorno alla figura di Andrea Maffei, traduttore e divulgatore delle ultime novità del panorama culturale europeo.
Madame de Staël e i fratelli Schlegel, Schiller e appunto Byron sono i punti di riferimento di nuovi codici espressivi, ormai lontani dagli ideali classicisti della Restaurazione, destinati a far presa sul giovane musicista catanese, fresco di studi nel blasonato agone partenopeo, e sul suo librettista, Felice Romani, con cui avrebbe avviato uno dei più fecondi sodalizi artistici dell’intera storia del melodramma.
Sul podio il direttore Francesco Lanzillotta dirige l'Orchestra del Teatro Massismo, mentre Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi firmano un nuovo allestimento dell’opera (con i costumi di Isabella Rizza, le luci di Luigi Biondi) e il maestro Ciro Visco dirige il Coro.
Personaggi e interpreti
Ernesto Vittorio Prato (15, 17, 20) / Francesco Vultaggio (19)
Imogene Roberta Mantegna (15, 17, 20) / Marta Torbidoni (19)
Gualtiero Celso Albelo (15, 17, 20) / Giorgio Misseri (19)
Itulbo Motoharu Takei
Adele Anna Pennisi
Autentico incunabolo dell’estetica romantica, di cui è considerato una pietra miliare, Il pirata vede la luce nell’ambito di quei circoli intellettuali milanesi, sensibili alle istanze libertarie, che gravitano intorno alla figura di Andrea Maffei, traduttore e divulgatore delle ultime novità del panorama culturale europeo.
Madame de Staël e i fratelli Schlegel, Schiller e appunto Byron sono i punti di riferimento di nuovi codici espressivi, ormai lontani dagli ideali classicisti della Restaurazione, destinati a far presa sul giovane musicista catanese, fresco di studi nel blasonato agone partenopeo, e sul suo librettista, Felice Romani, con cui avrebbe avviato uno dei più fecondi sodalizi artistici dell’intera storia del melodramma.
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