"Il potere dei realisti": il libro di Gianfranco Damico alla Feltrinelli di Palermo
Gianfranco Damico presenta il suo nuovo libro "Il potere dei realisti. Perché l’ottimismo non basta per farsi strada" (Urra Feltrinelli) alla Feltrinelli di Palermo insieme ad Adriana Falsone (giornalista). Il pensiero positivo e l’ottimismo sono certo buoni punti di partenza per affrontare le sfide della vita, le neuroscienze lo confermano. Ma non bastano. La realtà, di fatto, non gira attorno ai nostri desideri.
Come mai, nonostante il nostro slancio e la nostra passione, un obiettivo ci sfugge di mano? E, perché, mentre tutti ci dicono “calma, andrà bene”, alla fine invece va male? E, ancora, perché l’universo – al contrario di quanto taluni sostengono – non risponde come una calamita alla nostra “intenzione focalizzata” e non ne vuole sapere di ubbidirci, lasciandoci lì, frustrati e delusi?
Funziona secondo le sue leggi, è fatta di “fatti”. Se li si ignora, ne derivano “mappe” fuorvianti e, a quel punto, non c’è pensiero positivo che basti o “legge dell’attrazione” che tenga. Ciò che serve è essere “realisti”! Il realista non tradisce la realtà. La guarda in faccia e su di essa aggiusta la sua visione e la sua strategia. Non rinuncia al potere dell’immaginazione, ma ha fatto sua la lezione del metodo scientifico.
Come mai, nonostante il nostro slancio e la nostra passione, un obiettivo ci sfugge di mano? E, perché, mentre tutti ci dicono “calma, andrà bene”, alla fine invece va male? E, ancora, perché l’universo – al contrario di quanto taluni sostengono – non risponde come una calamita alla nostra “intenzione focalizzata” e non ne vuole sapere di ubbidirci, lasciandoci lì, frustrati e delusi?
Funziona secondo le sue leggi, è fatta di “fatti”. Se li si ignora, ne derivano “mappe” fuorvianti e, a quel punto, non c’è pensiero positivo che basti o “legge dell’attrazione” che tenga. Ciò che serve è essere “realisti”! Il realista non tradisce la realtà. La guarda in faccia e su di essa aggiusta la sua visione e la sua strategia. Non rinuncia al potere dell’immaginazione, ma ha fatto sua la lezione del metodo scientifico.
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